questa
è un'altra improvvisazione dedicata ai miei compagni di squadra, che
stavolta hanno apprezzato alla grande. Segaligni che non sono altro!!!
14 i giocatori w-c
presenti alla ripresa degli allenamenti al St. James'. Agli ordini di
P., i granata hanno cominciato di buona lena con il riscaldamento
caratterizzato da tanta corsa (con variazioni di velocità), esercizi di
riscaldamento di arti superiori ed inferiori, per concludere con lo
stretching. Quindi è stata la volta di mister V. a menare le danze con
una serie di esercitazioni tecnico-tattiche che hanno coinvolto tutti i
reparti. In particolare la difesa, messa sotto torchio dal tecnico, che
ha risposto molto bene alle esercitazioni proposte. A metà allenamento,
durante la pausa-caffè, ha fatto il suo ritorno in campo M.B., reduce
dall'operazione ai legamenti crociati. Il ragazzo, in tuta da ginnastica
e mocassini, è stato molto festeggiato, e lui per sdebitarsi di cotanto
affetto ha preso la palla al balzo ed ha proposto la visione di un film
porno, intitolato "Ragazze di buona famiglia".
La squadra ha
risposto con entusiasmo, così V., S. e P. hanno condotto i ragazzi, in
fila per 14, in aula magna. Qui il trainer granata ha tenuto un discorso
preliminare sul sesso e sulle svariate modalità di far figli. Ha
attaccato parlando delle api e dei fiori, quindi della cicogna, per
concludere con la leggenda dei bimbi sotto i cavoli.
"Dimenticate
tutte queste cazzate - ha affermato con l'autorità che solo un leader
possiede - i figli si fanno in altra maniera. E 'Ragazze di buona famiglia' ve lo spiegherà meglio di me".
Il film in realtà
consta di cinque diversi provini che attori dilettanti hanno effettuato
davanti a una troupe televisiva. Lo scopo è quello di scoprire nuovi
talenti. La prima coppia a scendere in campo è di Milano: Samanta e
Marco. Samanta è un figone da paura. Castana, fisico senza un filo di
grasso, due tette sode e tenute su da due mani invisibili, culo che
incanta, gambe perfette, occhi che la sanno molto lunga, bocca... da
bocchinara. Ovvio. Inizialmente la ragazza sembra timida, ma poi esce
fuori la tigre che è in lei. Si parte con un lingua-in-bocca quasi
ecclesiastico; le mani di lui però arrivano in ogni angolo recondito
del giovane corpo di lei. Poi giù gli slip e un culo da paura fa
timidamente capolino, per poi conquistare la scena tra i sinceri
applausi dei w-c.
Primi mugolii di piacere di Samanta al lingua-in-figa. Ma si prosegue.
Non c'è tempo da perdere e le prime erezioni nascono spontanee sotto i
pantaloncini granata come i porcini nei boschi di conifere dopo
un'abbondante pioggia. Dopo una serie di slappate di figa,
giustamente la Samanta dice: "dai, tira fuori il cazzo!". Cazzo
se ha ragione!!! Magia, il cazzo scompare tra le fauci (abbiamo detto
che è una tigre, nevvero?) della giovine donna. La faccenda si fa molto
interessante. La pompa è di quelle che non lasciano adito a commenti
di alcun tipo. Davvero intrigante. Solo bocche spalancate tra i w-c.
La tipa succhia con veemenza, ma è sin troppo chiaro che le manchi
qualcosa. Di grande e di duro. Fra le cosce. Così il cazzo scivola
dentro tra le urla da osteria e qualche rutto di F. e compagni. Si parte
con una didattica pecorina, per poi passare alla classica posizione del
missionario. Samanta è una biscia. La sua schiena si arcua di piacere,
disegnando una memorabile fossetta sulla spina dorsale. L'eccitazione è
a mille. Ora Samanta è sopra, i suoi movimenti sono sinuosi al punto
che persino un impotente si arraperebbe alla vista di tanta beltà.
Questo non è un film porno, questo non è un provino: questa è arte,
perdìo! E' poesia. Come un corpo possa esprimere tanta grazia, può
saperlo solo chi ha visto "Ragazze di buona famiglia".
E io l'ho visto, cazzo! Continua la trapanatura, ma il ragazzo comincia
ad accusare problemi di erezione. Naturale, troppa gente intorno a lui e
il regista non ha pietà. Ha attenzioni solo per Samanta, e le dice che
ci sarebbero tanti suoi amici che vorrebbero sbatterglielo al culo. Lei è
lusingata di ciò, ma è intenta a farsi lucidare le tubature;
decisamente lo preferisce, piuttosto che sentire i discorsi di un
vecchio bavoso, che tra l'altro è pure gay. Oltretutto, è in fase di
cambio di buco. E' necessaria la massima concentrazione. Via dalla figa,
dentro nel culo. L'inquadratura del fondoschiena della Samanta che si
muove al ritmo delle stantuffate (accompagnando il cazzo dentro e fuori
con sapienti colpi di bacino) è spettacolare. In aula magna non vola
una mosca. Cazzomoscio decide che è giunto il suo momento, e gli
sbrodola sul ventre senza ritegno. Samanta tira un dio (voleva la
sbrodola in bocca), ma rimedia prontamente massaggiandosi il delicato
pancino col liquido seminale e leccandosi tutte le dita di quella
affusolata e curata mano destra. Con la sinistra si titilla il
capezzolo, poi lo strizza quasi con rabbia. Ne avrebbe voluto ancora.
Ingorda!
Gli altri episodi
non sono stati minimamente presi in considerazione. L'applauso finale
della platea ha commosso B. che è scoppiato in lacrime come un bambino,
mentre dal fondo si è alzata una voce:
"Ma la cicogna quando cazzo la fanno vedere?"
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