lunedì 25 giugno 2012

tratto da ILGIORNO DELLA CIVETTA,

bellissimo romanzo sulla mafia scritto da Leonardo Sciascia

« Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uominiE invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandiE ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercitoE infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la  loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…»

martedì 27 marzo 2012

murodiberlino


il murodiberlino è dentro noi.
Nel nostro cuore.
Nella nostra anima.
Nella nostra testa.
Lo senti? 
L'altro ieri lo chiamavi NEGRO, ieri lo chiamavi TERRONE, oggi lo chiami ZINGARO.
E domani? Domani chissà... chissà quanti altri muratori aggiungeranno mattoni e filo spinato e lamette al tuo invalicabile muro che nessun piccone riuscirà (mai) a scalfire.
Il muro della vergogna si è fermato all'anno 1989 ed alla 136^ rosa. Tu puoi fermarti prima, se lo vorrai davvero

mercoledì 21 marzo 2012

GLI ITALIANI

di Pierpaolo Pasolini (pubblicata postuma nel 1992)

L'intelligenza non avrà mai peso, mai 
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai
da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,

di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.
Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza

a vedere morire nel modo più atroce 
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce.

ALLA MIA NAZIONE

di Pierpaolo Pasolini (scritta nel 1961)

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:  
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

TRASFERIMENTO COMPLETATO

Finito. Il blog è ok. E' stata una fatica immane, ma alla fine sono riuscito a trasferire nel nuovo blog tutti i quasi 300 post che erano nel vecchio. Meritavano di non scomparire. Ed ora sta a me di riuscire a crearne altrettanti, altrettanto belli. Secondo il mio modesto parere, ovvio