lunedì 30 gennaio 2012

EMOZIONE N. 3 - la funzione religiosa

domenica si è sposato mio fratello. La vita va avanti veloce come una schiacciasassi e vorrebbe non ti fermassi a pensare a quel che è stato, a quel che hai vissuto. Così le emozioni, da vibranti, si trasformano in ricordi; belli ma semplici ricordi. Questo evento però è stato un'emozione. E io quella voglio raccontare.

EMOZIONE N. 2 - la foto coi fratelli

domenica si è sposato mio fratello. La vita va avanti veloce come una schiacciasassi e vorrebbe non ti fermassi a pensare a quel che è stato, a quel che hai vissuto. Così le emozioni, da vibranti, si trasformano in ricordi; belli ma semplici ricordi. Questo evento però è stato un'emozione. E io quella voglio raccontare.

EMOZIONE N. 1 - il regalo

domenica si è sposato mio fratello. La vita va avanti veloce come una schiacciasassi e vorrebbe non ti fermassi a pensare a quel che è stato, a quel che hai vissuto. Così le emozioni, da vibranti, si trasformano in ricordi; belli ma semplici ricordi. Questo evento però è stato un'emozione. E io quella voglio raccontare.

EMPATIA

chi ha scritto questo va ben oltre il semplice essere umano


ASCOLI CALCIO 1898

riprende a batter forte il cuore per il nostro magico Picchio. Anche dopo una stagione fallimentare come quella dello scorso anno. Ma, si sa, noi ascolani siamo fatti così. Sbraitiamo, sbuffiamo, smoccoliamo, ci incazziamo, offendiamo tutto e tutti. Poi però il cuore torna a tingersi di bianconero e questa passione che ci accomuna, questo pozzo senza fondo che è in noi, torna a farci vedere le cose in positivo. E riprende la speranza, l'illusione, la voglia di tornare allo stadio con la sciarpa al collo a far casino.
Ecco, io sono pronto. Pronto per rientrare in uno stadio ad incitare i miei beniamini. Sto già scalpitando per una stagione che è appena cominciata. Solo e sempre,

FORZA PICCHIO!

LA SERIE B

Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, ecco le modifiche di regolamento a partire da quest'anno:
SALARY CAP

1) Entra quest'anno in vigore il cosiddetto Salary Cap“. Esso prevede che ogni team non usi più del 70% dei ricavi per gli ingaggi dei giocatori della rosa (questa percentuale nel 2008 sarà il 60%). Una società che superasse questo limite sarebbe costretta a far integrare la la differenza dal proprietario del club, pena la perdita del diritto alla mutualità, cioè ai soldi che la Lega Calcio ripartisce tra le società.

LE ROSE

2) Le rose poi dovranno esser composte al massimo di 22 giocatori (nel 2009 si arriverà a 20), con l’aggiunta però, eventualmente di 4 giocatori provenienti dal settore giovanile e un numero illimitato di under 21.

PARACADUTE PER LA C

3) Per le società che retrocedono in C è previsto un “paracadute” di 500.000€ per aiutare questi club a risollevarsi.

DREAM THEATHER E L'ASCOLI

DREAM THEATHER E L'ASCOLI:

MIKE PORTNOY dei "Dream Theater" nel concerto di PIAZZA DEL POPOLO - ASCOLI


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Mi chiamo Vincenzo Paparelli ...

Mi chiamo Vincenzo Paparelli ...:

di Massimiliano Governi


Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979.

Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatrè anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e

l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro. Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l'omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

L'INCASTRO PERFETTO

fase di stanca. sto profondendo tutti i miei sforzi in un'unica direzione. sento che è quella giusta; forse l'unica giusta. Potrebbe andar male... si, potrebbe.

però... chissà! cmq, se anche dovesse andar male, non avrò nulla da rimpiangere e potrò sempre dire di aver conosciuto il perfetto mio incastro!

SEMPRE LEI!

sempre la donna dei miei sogni... sentila, sentila che dice!!!


ieri mancava poco rullassi anche le ante della cucina....


se avessi di fronte un gran cilum o un gran cazzo...


avrei seri dubbi su chi prender in bocca

LA POESIA DEL GIORNO

ammazza che fissa! sta tipa è proprio da sposare!!!



un cazzone la mattina è sempre gradito....

purtroppo non c'è...sopperirò col dito

va bene anche una mezza naturale

....ancora meglio per il sesso anale

e se il tj me ne darà di più

....io son brava...e mando tutto giù!!!!



ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA

SIGARETTE, ALCOL, EROINA, COCAINA, ANFE, MISERIA E INCULAMENTO DEL CERVELLO DA PARTE DEI MEDIA: LE ARMI DI DISTRUZIONE DEL CAPITALISMO SONO PIU' SOTTILI ED EFFICACI DI QUELLE DEL NAZISMO

TRATTO DAL "CANDIDO" DI VOLTAIRE

François Marie Arouet (Parigi 1694- Parigi1778) fu poeta, scrittore, filosofo francese e quello che meglio rappresentò lo spirito e l’ideologia del secolo dei Lumi. Meglio conosciuto come VOLTAIRE, nel 1759 scrisse l'opera "Candide ou l'optimisme" dalla quale io estrapolo il seguente pezzo:

"Avrei gusto a sapere cosa è peggio: venire stuprata cento volte dai pirati, avere una natica tagliata, subìre le bacchette in mezzo ai bulgari, essere frustato e impiccato in un autodafè, essere sezionato, o incatenato al remo su una galera; e in breve, sperimentare tutte le miserie attraverso cui sia passato ognuno di noi o restare qui inerti?"


"E' un bel dilemma!"


ONORE A IRVINE WELSH


Irvine Welsh, March 13, 2006


Irvine Welsh è nato a Leith, Edimburgo il 27 settembre 1958. Attualmente risiede a Londra, dopo aver vissuto e lavorato a Edimburgo ed Amsterdam. È stato definito dalla critica inglese "il Céline degli anni Novanta".


I SUOI LIBRI:


  • Trainspotting (1993)

  • The Acid House (1994)

  • Tolleranza zero (Maribou Stork Nightmares, 1995)

  • Ecstasy (1996)

  • La casa di John il sordo (1997)

  • Il Lercio (Filth, 1998)

  • Colla (Glue, 2001)

  • Porno (2002)

  • You'll Have Had Your Hole - teatro

  • Dose - opera teatrale prodotta dalla BBC, scritta con Dean Cavanagh

  • I segreti erotici dei grandi chef (The Bedroom Secrets of the Master Chefs, 2006)

  • Per ora mi limito a scrivere questo; nel frattempo sto completando la lettura di PORNO, poi mi recherò in libreria e comprerò "I segreti erotici dei grandi chef".

    PENSIERO SLACCIATO

    PENSIERO SLACCIATO:

    Io penso che il successo sia un palliativo; è la pillola indorata che la società ti propina perchè ha bisogno che tu profonda tutte le tue energie per raggiungere l'effimero. La realtà è un'altra. La realtà è che tutti pensano al successo e nessuno pensa alla propria libertà... ovvero, la gente pensa di essere libera, ma è più schiava dei neri d'america ai tempi della raccolta di cotone nei campi. La libertà personale passa attraverso l'affrancamento dalla forma a vantaggio della sostanza... andate a madrid, e capirete.

    COMICO ED UMORISTICO

    COMICO ED UMORISTICO:

    ho sempre adorato pirandello, al punto che all'esame di 5° superiore l'ho portato come argomento a piacere, nonostante non fosse compreso nel programma. Già, perchè la mia merdosa prof d'italiano non l'aveva messo. Effettivamente con la letteratura c'eravamo fermati prima, perchè lei -sfigata di merda- è stata più di 3 mesi a decantare quel gobbo del leopardi...


    Tratto dal Saggio sull'Umorismo di Pirandello (anno 1908):


    "Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario". Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo,ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico".


    I FRONTISTI

    fino a una settimana fa circa, per recarmi al lavoro percorrevo una strada che costeggiava l'argine di un fiume. In cotal giusa evitavo traffico, semafori e, soprattutto, risparmiavo un bel po' di tempo e di chilometri. Poi, cos'è successo? la strada è stata chiusa. Divieto di accesso, eccezion fatta per i frontisti. Ma chi cazzo sono sti frontisti, mi chiedo? Prendo il dizionario, trovo il vocabolo e... sorpresa! i frontisti sono i residenti; o meglio, coloro che abitano di fronte a quella strada o quel corso d'acqua.

    La prima cosa che mi fa incazzare è proprio questo linguaggio del cazzo utilizzato da questi figli di puttana di politici che usano eufemismi per nascondere i propri misfatti.


    La seconda cosa che mi ha mandato in bestia è un'altra. Perchè la strada è stata chiusa al traffico quando vi passavano poche auto, che ora però sono costrette ad attraversare il centro di un paese congestionando -ovviamente- il traffico in quella zona? già, perchè???


    Torniamo alla strada chiusa. In quella zona i politici hanno deciso di metter su un depuratore. La gente è insorta. No al depuratore. Chiaramente, vincono sempre i politici. Il depuratore è stato fatto. La merce di scambio? La chiusura al traffico di una strada poco o niente trafficata per congestionare un'altra zona del comune. Il classico contentino per tener buona la folla. Politici sempre più di merda... arriverà però il giorno in cui la folla insorgerà! E poi sono cazzi vostri!!!

    TROPPA GRAZIA, SAND'ANDO'!!!

    sei una persona decisa, onesta intellettualmente, acuta, divertente, che ama conoscere e conoscersi, che si racconta, e che ...e guarda che è tutt'altro che scontato...è bendisposta nell'accogliere gli altri nella propria vita...una persona che si entusiasma...che fallisce ma ritenta...che riesce a splendere come il sole ma che piange da solo....


    sei critico nella giusta misura...e dici un sacco di parolacce....

    LA CACCA COL SORRISO

    Ho appena fatto la cacca qui in ufficio. E' scesa giu' dal mio culo, ne' troppo dura, ne' troppo molle. Ideale per evitare qualsiasi bruciore di ano, caratteristico tanto della merda dura quanto di quella acquosa. L'ho osservata per un po', mentre riposava stancamente nel water. Mi fissava coi suoi occhioni marroni come la merda, quasi mi sorrideva. Aveva lasciato la sua scia lungo la tazza, e si immergeva per meta' nell'acqua. Aspettava solo di finire nella fogna, magari con l'aiuto di uno spazzettone. Ma io ho voluto osservarla ancora, e inalare dolcemente e profondamente il suo forte profumo. Puzzava molto di merda. Ma non era la merda che fai dopo esserti distrutto la sera prima. O quella che fai dopo aver mangiato di merda (ad esempio il cibo cinese...). No, la puzza non era quella; non era quel marciume li'. Assolutamente no. Era una puzza forte ed intensa, orgogliosa e pura; a tratti si tagliava col coltello, ma le caratteristiche somatiche di quello stronzo erano quelle caratteristiche di una persona felice. Si, in quella merda ho visto me stesso, la felicita' raggiunta... ho visto la gioia nel colore, nella puzza e nella sostanza; in essa ho riconosciuto senza possibilità alcuna di errore il mio stato d'animo. Avrei voluto accarezzarla e portarla via con me... Farla dormire nel mio stesso letto, darle un bacio, magari farci l'amore... E poi fumare una sigaretta assieme ad essa e parlarci del Magico Picchio... Avrei voluto conviverci vita natural durante... il tutto mentre il suo inebriante profumo mi abbraccia teneramente e mi fa teneramente girare la testa. Poi pero' ho pensato che nella fogna c'e' tanta merda. Del bianco, del nero, del giallo. Del ricco e del povero. Dell'etero, dell'omo e del trans. Dura come pietre o liquida come acqua. Tutte -chi piu', chi meno- denotano una sofferenza. E allora ho detto alla mia creatura: vai nella fogna, vai senza paura, e regala alle altre merde un sorriso. Che tutti possiate sempre fare merde col sorriso!

    SPLAAAAAAAAASSSSSSSSSSHHHHHHH


    la cacca e' partita per la missione. Nel frattempo nel bagno dell'ufficio c'e' una puzza dimmerda che meta' basta...

    IL DIRINTI

    IL DIRINTI:

    le origini del dirinti risalgono a tantissimi anni fa. Nel corso di un grave crisi di semenza adolescenziale, inventai questo personaggio, a metà tra una scimmia e un uomo, con gravi problemi di pronuncia, capace di esprimersi solo nel linguaggio del dirinti e con un modo di gesticolare fondamentale x farsi capire, da umano più che da scimmia.


    Spiegare per iscritto cos'è il dirinti è impresa impossibile. Lo si dovrebbe vedere all'opera, si dovrebbe vedere il gioco di sopracciglia e quello delle mani e sentire quel suono gutturale che esce in parte dalla gola, in parte dal naso. Il dirinti rimase in naftalina per alcuni anni, per poi esplodere in tutta la sua potenza in SOFFITTA, luogo ideale per lo sviluppo e l'evoluzione della demenza. Fu lì che il dirinti conobbe un gran successo e fu conosciuto ed apprezzato da più persone. Furono innumerevoli i tentativi di imitazione, tutti o quasi pessimi. Del resto, come in tutte le cose, l'originale resta sempre il migliore.


    Oggi come oggi il dirinti vive ai margini di una società che non lo comprende. Ma è sempre pronto ad intervenire per riprendere qualcuno... con quelle braccia sulle ascelle (anzichè sui fianchi), quella testa inclinata e quel suono acidulo, a tratti simile ad uno squittìo...


    LUNGA VITA AL DIRINTI - Sotto, una perfetta esecuzione del dirinti. La foto vuol significare un dirinti che ha preso una bastonata sulla testa. La botta gli ha spostato il casco e lo ha stordito. E forse leso il cervello. Gli occhi sono reclinati all'indietro, per cui non è possibile vedere la pupilla. Solo bianco... il colore della pace. Perchè il dirinti sbraita tanto ma perdona sempre tutti


    dirinti

    IL CRISCEMONDO' - la perfetta esecuzione

    il criscemondò è tipico dell'ascolano ed è un momento da condividere possibilmente con tanti amici, dai 10 in su. Sennò non ha alcun senso. E' un atto che lega, che unisce e che ti fa piegare in due dalle risa. Se sei sfortunato potresti anche romperti qualche osso, ma cosa importa? Una grassa risata val bene un osso rotto! A Valencia è andato in scena uno dei più bei criscemondò della storia, magistralmente fotografato da paccianetto che in 5 foto ha fatto un sunto perfetto di quel che è successo (e che trovate documentato in questo blog).

    PIAZZA CRISCEMONDO' di Valencia, ore 5 di notte, gente divelta dalla serata. Ci sediamo sul pavimento di questa magnifica piazza quando la gente comincia a bisbigliare in modo fitto... tramano contro di te... Capisci subito che si sta perpetrando qualcosa di pesante nei tuoi confronti, provi a fuggire ma non sei stato sufficientemente pronto e il quele si butta a peso morto, immolandosi per la causa. Nel criscemondò sono due le persone importanti: la vittima, colui sopra la quale il gruppo si adagia o si lancia a peso morto, e il sacrificato, ovvero colui che immobilizza la vittima impedendogli di fuggire (contestualmente però subisce quanto la vittima).


    Immobilizzato il tipo, che nello specifico è il sottoscritto, uno sopra l'altro tutti gli amici si buttano sopra questo mucchio (in ascolano montone, mondo'). I più si adagiano, ma è più che legittimo il volo d'angelo, soprattutto da parte degli ultimi intervenuti. Il mucchio cresce... in ascolano crisce... lu mondo' crisce... criscemondò, mi sembra elementare! E' un ammasso di teste, gambe e braccia che spuntano da ogni dove, non sai dov'è il capo e dov'è la coda. Sotto si soffre (prova un po' a reggere il peso di 10-15 persone!), ma si resiste stoicamente. Cioè, si prova a farlo. Alla fine, pian pianino tutte le persone sciamano e sacrificato e vittima sono liberi di leccarsi le ferite. Ferite che solitamente si lecca anche la gente in mezzo a lu mondò.


    Ah, un'ultima cosa. Nella seconda e nella terza foto che documentano il criscemondò di Valencia, si vede un braccio sul collo del sottoscritto. Generalmente, quel gesto è considerato una scorrettezza bella e buona, ai limiti del regolamento. C'è da dire però che non era violento, e lo scopo di quel braccio sul collo era di tenermi schiacciato a terra. Perciò si può tranquillamente affermarne la legittimità.

    ADDIO, CELIBATO.

    mica parlo per me, parlo per mio fratello. Il 22 luglio si sposa...


    12-13-14 GIUGNO 2007


    la soffitta festeggia l'addio al celibato di mio frato in quel di valencia. Immaginatevi 16 pers.... 16 bestie, in terra valenciana, a piede libero, a festeggiare. Per l'occasione arrivano da madrid, da padova (io), da bologna, da rimini, da roma. Naturalmente, il grosso della soffitta arriva da ascoli piceno. Perchè nu' seme tutt'asculà, arecurdemocelo! Gente che non si vede da mesi, ma che hanno bisogno di poco più di 5' per rinverdire i gloriosi fasti di un tempo. 10 anni fa avevamo ancora i capelli neri, qualcuno ne aveva di più, i visi erano quelli di ventenni e gli occhi sprizzavano emozioni e curiosità. Curiosità di conoscere questo mondo fino in fondo. E tanta ma tanta voglia di divertirsi e di far casino.


    OGGI quelli della soffitta hanno parecchi capelli bianchi in testa, un'età compresa tra i 30 e i 38 anni, maturità sulle spalle e dei visi un po' più solcati dalle vicissitudini della vita. Cazzo, sono già passati 10 anni, anche 15 direi, ma gli occhi sono sempre quelli. Gli occhi della tigre, gli occhi di chi non è mai sazio di divertimento, gli occhi di chi è più vivo che mai e non ha alcuna intenzione di rimboccarsi la lapide. No cari, non è ancora giunto il momento di scrivere la parola FINE sulle nostre vite. Qui c'è ancora tanto da fare, da vivere, ancora tanta voglia di far casino, ancora tantissima curiosità di sapere quel che ci porterà il domani.

    MADRID, VALENCIA E LA SPAGNA IN GENERALE

    MADRID, VALENCIA E LA SPAGNA IN GENERALE:

    Finito. E' finito il periodo di mini-vacanze-a-nastro avendone fatte 3 in un mese esatto... Più il tempo passa e più mi rendo conto che il lavoro è una schiavitù. Ma questa è un'ovvietà; oltretutto, è un'affermazione che non ti dà una via d'uscita. Dunque, sopravvoliamo. Quello che mi sto domandando da un mese a questa parte è: perchè vivo ancora in questo paese di merda che si chiama italia???? Già, perchè? IO NON MI SENTO ITALIANO, MA PER FORTUNA O PURTROPPO LO SONO (sempre più purtroppo, sempre meno per fortuna). Noi italiani abbiamo la tradizione, rispetto al resto dell'europa siamo avanti, abbiamo più estro, la storia l'abbiamo fatta noi... bla bla bla... Banalità, frasi fatte, che possono andar bene per il passato ma sempre meno adattabili al presente. Stiamo peggiorando, cari. Siamo alla frutta... see, magari; siamo all'ammazzacaffè! E se andrete in spagna capirete quel che sto dicendo. Inutile cullarsi su un passato che non c'è più, qua conta il presente e il nostro vale quanto la carta da cesso usata: pieno di merda.


    E c'è sto cazzo di tarlo che continua a rodermi dentro... e mi chiama... e mi indica la via... quella giusta... merda, ragazzi, che crisi esistenziale!

    sale, pepe & fantasia

    e a me interessano le tue pippe....riescono a toccare la mia curiosità e la mia voglia di leggerti....non sempre bisogna saper tanto di una persona per...sentirla....

    ancora!!!!

    OCCHI DA ORIENTALE

    OCCHI DA ORIENTALE: Occhi da orientale che raccontano emozioni

    sguardo limpido di aprile di dolcissime illusioni

    tutto scritto su di un viso che non riesce ad imparare

    come chiudere fra i denti almeno il suo dolore

    Più di cinquecento notti già mi sono innamorato

    di una bocca appena aperta di un respiro senza fiato

    se potesse questo buio cancellare l'universo

    forse ti potrei guardare e non sentirmi così perso



    ma tu dormi ancora un po' non svegliarti ancora no

    ho paura di sfiorarti e rovinare tutto

    no, tu dormi ancora un po' ancora non so

    guardarti anch'io nel modo giusto

    nei tuoi occhi disarmanti



    sono occhi di ambra lucida tra palpebre di viole

    sguardo limpido d'aprile come quando esce il sole

    ed io sarò la nuvola che ti terrà nascosta

    perché gli altri non si accorgano di averti persa



    ma tu dormi ancora un po' non svegliarti ancora no

    ho paura di sfiorarti e rovinare tutto

    no, tu dormi ancora un po' ancora non so

    guardarti anch'io nel modo giusto



    nei tuoi occhi innocenti disarmanti devastanti

    quei tuoi occhi che ho davanti

    tienili chiusi ancora pochi istanti



    occhi da orientale che raccontano emozioni

    ed io cos'altro posso fare io posso scrivere canzoni

    i tuoi occhi...



    se potesse questa musica annullare l'universo

    forse ti potrei guardare e non sentirmi perso

    nei tuoi occhi...

    disperso...

    nei tuoi occhi...

    RITROVATO NEI MEANDRI DI INTERNET

    RITROVATO NEI MEANDRI DI INTERNET:



    NERKIAS - MARE PIZZECA

    by CANE VECCHIO






    Più di dieci anni fa, nello scomparto delle cassette "proibite", che i

    più coraggiosi custodivano a mo’ di reliquario, non vi erano solo

    tapes rock, metal, dark e consimili, ma anche i demo di un

    inafferrabile gruppo dell’italia centrale, che a quei tempi registrava

    in condizioni di semiclandestinità:

    Il nome era tutto un programma: si trattava degli ascolani Nerkias,

    ponieri della musica goliardica e autentici cantori della provincia.

    Attraverso uno stile peculiare, capace di fondere eclettismo musicale

    (dal pop internazionale alla leggera italiana, dal rock alla musica

    tradizionale) e un’irresistibile VERVE linguistica (in cui si

    alternavano lingua nazionale e maccheronica, vernacolo triviale e

    vocaboli dotti), i nostri si guadagnarono di lì a poco un seguito

    eterogeneo, ma imponente, divenendo in breve una vera cult band:

    Poi il silenzio, con qualche sporadica esibizione live e notizie

    frammentarie sul loro operato. Sembrava che il loro nome fosse

    destinato a sbiadirsi in quel mucchio di nastri smagnetizzati...



    Ma in ogni uomo dimora qualcosa che è insopprimibile, cioè il

    fanciullino di pascoliana memoria, che riaffiora a galla non appena lo

    studio, il lavoro, gli amori, non ne ostruiscono più la risalita: e il

    battello dei goliardi, battente bandiera Vulvax, è pronto ancora a

    navigare tra le onde irriverenti del MARE PIZZECA!

    Ecco dunque i nerkias versione 1997: autoproduzione professionale,

    maggior padronanza strumentale, arrangiamenti curati e soprattutto

    spirito cameratesco intatto, decisi a dare degna successione

    all’incontenibile "ASTA LA MINCHIA".

    Si salpa con l’incalzare di "CIAI LE CORNA", sostenuto da ficcanti

    tastiere e un robusto giro funky, un Anthem alla stregua delle passate

    "PREGHIERA DELLA CACCOLA" e "FIBRILLA L’ANGUILLA"; "CIONDOLINO", con

    il suo clima da alabarda spaziale, aggiunge un altro fantomatico

    personaggio al già fitto museo delle cere nerkiano; "FEDERICA" e

    "BEAT-DENT" si muovono sul versante della musica italiana, seppur fra

    epoche diverse, e "CRE-DANCE" paga il tributo al giovanilismo degli

    883 e alla disco, ma non dispiace affatto. Sul versante

    dell’equilibrismo linguistico stavolta i Nerkias si affidano a due

    brani esotici, producendo le magistrali "SAUDADE DE FRENIA" e "LOS

    CROTOS", speronando rispettivamente, la zattera di Toquinho e il

    peschereccio un po’ arrugginito dei Gipsy King.

    Ma la vera isola del tesoro nell’oceano dei pruriti è "L’ASCULA’",

    l’apice dell’album, ove dimora il nostrano SOR EMIDIO, archetipo

    dell’uomo piceno; oltre al testo, favoloso, stupitevi del crescendo

    finale di strafalcino dialettali a ritmo di macarena... Si respira

    aria da osteria sguaiata e verace, celata nel dedalo delle rue

    medievali, tra vino e gazzosa, donnine compiacenti, sigarette rollate

    male e fette ‘nnerte de cacciannanz’...

    Un brano che potrebbe dare anche delle soddifazioni a questi bricconi,

    se qualche volenteroso critico in futuro lo affiancasse alla

    tradizione degli stornelli goderecci.

    In vista del molo di attracco, conclude "COME SI FA", l’amarcord della

    ciurma prima del riposo, con una sottile vena lirica e una malinconia

    autocompiacente, un po’ alla maniera di "NERKIAS FOR L’(A)FICA", ma

    il clima è più dimesso, senza voglia di sermoni, tanto "qualsiasi

    predica sarà più stupida della tua musica".

    Ritorno di fuoco per i Nerkias, dunque: auspichiamo vivamente che la

    loro opera omnia venga ristampata in formato CD, cosicché essi lancino

    la pietra definitiva, per nascondere poi repentinamente , ancora una

    volta, la mano.

    DISINFORMAZIONE

    DISINFORMAZIONE:

    PREAMBOLO - mi rifiuto di leggere giornali e guardare la tv. Di conseguenza, sono piuttosto all'oscuro di quel che succede nel modo. Ma, talvolta, mi capita di sentire da amici o colleghi o conoscenti (sempre ben informati di stronzate di vario genere) delle notizie che puzzano di marcio lontano un miglio. Non solo. Purtroppo ho una casella di posta elettronica in yahoo e quando apro il portale per scaricare la posta leggo le peggior notizie di questo mondo. Notizie che conciliano il suicidio, tanto sono brutte e stupide. La cosa grave, naturalmente, è che se pubblicano certe stronzate c'è qualcuno che è interessato a tali notizie. E allora, ogni tanto, mi informo. Ma dove so io, non dove vuole il sistema!


    LA NOTIZIA - detto ciò, mi imbatto oggi in una clamorosa notizia, che cito così come è scritta nel sito: ARIA DROGATA - A Roma si "sniffa" respirando l'aria: trovate per la prima volta tracce di cocaina nell'atmosfera. Già, immaginate gli emuli di gianni agnelli che si preparano due righe: la prima se la pippano, la seconda la buttano nell'atmosfera... In modo tale che gli basta respirare x avere la botta. Je costa un po' de più, ma sai che sballo duraturo!!!


    LE MIE CONCLUSIONI - Questa favoletta non è però fine a sè stessa. Anzitutto, diffidate dagli istituti di ricerca. Negli USA ce ne sono alcuni che -dietro compenso- fanno sondaggi volutamente falsi per distorcere la realtà sociale. Perchè purtroppo c'è una bella fetta della popolazione che crede nei sondaggi e si lascia fortemente influenzare dagli esiti. Poi, si sappia che il giornalista corrotto non pubblica notizie a caso; sono sempre mirate, affinchè si verifichi un determinato evento o per scatenare una sindrome nazionale su un determinato fatto. Oppure per distogliere l'attenzione da un fatto grave che deve passare inosservato al popolo. Il popolo è completamente idiota, è facilissimo ingannarlo.


    NEL CASO SPECIFICO, attualmente e volutamente i giornalisti tendono a creare una grossa confusione con tutte le droghe. Mischiano insieme fumo, coca, robba, acidi e chipiùnehapiùnemetta. In tutto questo calderone, il popolo va in confusione e non capisce più un cazzo. Così può succedere che la marijuana uccida. Oh mio dio!!! La maria uccide??? (Allora sono un miracolato!!!) Uccide direttamente e indirettamente. I giornalisti arrivano a scrivere persino questo!!! Vi rendete conto della portata di certe stronzate??? Vi rendete conto oppure no???? questo è un fatto gravissimo, l'ennesima, grave, distorsione della realtà. Ma forse tutto ciò accade perchè, sottobanco, sta passando qualche "aiutino" al potente di turno... O forse perchè stanno ulteriormente restringendoci la libertà personale... o forse stanno cercando di insabbiare l'ennesimo stupro di qualche cardinale pedofilo... chissà! O forse sono io che sto immaginando dei complotti che neppure esistono... sono proprio un soggetto da manicomio!!!

    STAGE DOOR

    STAGE DOOR:

    trovare le parole di questa canzone è stata impresa ardua. Anzi, diciamo che sono andato a memoria perchè nessuno, neppure il sito ufficiale di battiato, le riporta esattamente.


    STAGE DOOR


    Mi sembra di viaggiare in zone rarefatte del pensiero,

    dove si affina la mia disposizione a vivere che si inebria di stili e discipline.

    In un insieme irridente di parche voglie,

    celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.


    Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,

    di una totale mancanza di lucidità.

    Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,

    che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.

    Sapessi che dolore l'esistenza

    che vede nero dove nero non ce n'è.

    Il fatto è che non posso più tornare indietro

    che non riesco a vivere con te né senza di te, credimi.


    Perchè noi siamo liberi di fare quello che vogliamo:

    di uccidere, stuprare, rapinare e vomitare critiche insensate,

    parlare e dire solo e sempre inutili cazzate per un bisogno quotidiano di tensione

    in questo sfoggio naturale di pazzia
    ci si può difendere innestando il modo dell'indifferenza

    contro questa crescita esponenziale di follia e violenza o ritornare indietro all'antica pazienza.

    O ritornare indietro...


    Ma io vorrei essere un'aquila, vedere il piano del mondo che inclina verso di noi

    e le leggi che si inchinano

    lanciarmi a inseguire il tuo deserto e i poteri solenni e le porte dorate

    cominciare di nuovo il viaggio.


    CHI LA PIGLIA IN CULO?

    CHI LA PIGLIA IN CULO?:

    "Tanto chi la piglia in culo è sempre la povera gente"

    LE PARTITE DI BENEFICENZA

    LE PARTITE DI BENEFICENZA:

    ieri sera sono venuti dei miei amici a casa. Hanno acceso la TV e si son messi a guardare l'amichevole del cazzo il cui incasso è stato devoluto in beneficenza pernonsochi. Nazionale cantanti Vs. Napoli champions. Me sembra... Obtorto collo, mi sono accodato a loro. Volevo vedere sino a che punto lo scibile umano possa abbassarsi e lasciarsi calpestare da tanta ignoranza e perfidia. Purtroppo al peggio non c'è mai limite.


    IN TELEVISIONE - sentire una troietta, che non so come si chiami ma non ha alcuna importanza, intervistare i giocatori sostituiti facendo loro sempre le stesse stupide domande era di per sè insostenibile. Sentire ripetere sempre e a gran voce la parola BENEFICENZA mi ha dato ancor più fastidio. Era una nota stonata per due motivi: primo, la beneficenza è tale quando è silenziosa, altrimenti è un modo come un altro per mettersi in mostra; secondo, so come funzionano queste partite, e sentire tutte queste bugie urlate in TV in nome della solidarietà mi urtano il nervoso...


    MA COME CAZZO FUNZIONANO LE PARTITE DI BENEFICENZA? è molto semplice. Coloro che scenderanno in campo sono invitati con le rispettive famiglie (i più portano solo la moglie, i più sfacciati anche i figli) ed è tutto spesato. Non da loro. Chiaramente alloggiano in alberghi di gran lusso. Pensione completa. Extra (tipo massaggi) compresi nel prezzo. MA CHI CAZZO PAGA TUTTI STI SOLDI? Semplice: il contribuente. I soldi incassati vengono destinati in primis per coprire le spese. Quello che avanza (se avanza!) viene dato in beneficenza. Capito i bastardi cosa fanno? E poi ripetono migliai di volte la parola BENEFICENZA... oppure di MANDARE SMS... eh, certo. Sennò chi cazzo paga il soggiorno di cantanti e giocatori e allenatori e uomini di spettacolo? Mio padre dice sempre: tanto chi la piglia in culo è sempre la povera gente! Purtroppo ha ragione.

    SALVATORE BOCCHETTI

    SALVATORE BOCCHETTI:

    Salvatore Bocchetti è nato a Napoli il 30/11/1986 ma calcisticamente è cresciuto nelle file dell'Ascoli Calcio. Dopo la trafila nelle giovanili, il ragazzo è stato dato in prestito al Lanciano (C1-B) nel corso della stagione scorsa. Lo ha voluto fortemente Francesco Monaco, suo allenatore quando giocava nella primavera bianconera. In Abruzzo il ragazzo si è messo in luce sfoderando una gran stagione e conquistando la fiducia dello staff bianconero che lo ha così aggregato in prima squadra nella stagione appena conclusa. Stagione che -detto per inciso- ha visto il magico picchio soccombere duramente e retrocedere meritatamente in cadetteria. Bocchetti quest'anno è stato molto sfortunato. Ad inizio stagione un infortunio al metacarpo lo ha messo K.O. per tre mesi; se non fosse avvenuto ciò, probabilmente si sarebbe ritagliato un posto da titolare nella squadra bianconera. Invece è successo che a gennaio 2007 è stato dato in prestito con diritto di riscatto al Frosinone. Non doveva partire titolare in Ciociaria, invece non solo si è conquistato il posto fisso sulla fascia sinistra, ma è notizia di questi giorni che il tecnico dell'Under 21 Pierluigi Casiraghi lo abbia convocato per la partita del 1° giugno contro l'Albania.


    Faccio i miei più sinceri complimenti a un ragazzo che seguo sin da quando era giovanissimo, che ho sempre reputato un grosso talento e che, mi auguro, l'Ascoli non svenda e ne sfrutti per qualche anno le sue potenzialità che sono davvero tante.


    Grande Sasà Bocchetti!!!

    cazzata estemporanea

    cazzata estemporanea:

    le nuvole sono il dito dietro il quale l'uomo pavido si nasconde x evitare di osservare l'immensità del cielo

    LA CHIESA CENSURA

    LA CHIESA CENSURA:

    vuole continuare ad inculare i bimbi senza che nessuno gli rompa i coglioni. Così il video della BBC non è più visibile in internet. Era qui fino a qualche giorno fa...


    http://video.google.com/videoplay?docid=3237027119714361315


    io l'ho visto. Confessioni di preti della Gran Bretagna in merito ad abusi sessuali reiterati su minori. Un reato piuttosto grave. La chiesa però ha censurato tutto. Ricordo che l'ultimo che ha censurato qualcosa o qualcuno veniva chiamato duce........................................................................



    mi dicono però che su emule il video si trova tranquillamente. Cari censori, bloccate emule se ci riuscite!!!

    MADRID

    MADRID:

    questo fine settimana l'ho trascorso a madrid. Non una bella città dal punto di vista architettonico o monumentale, ma è una città viva. Il madrileno sa cosa vuol dire vivere, cosa vuol dire divertirsi. Sa che la vita non finisce se non con la morte, così va alla ricerca (e lo trova) del divertimento più puro e sincero e, soprattutto, senza ledere gli altrui diritti. Così nella metropoli spagnola si incontrano un miscuglio di razze che si rispettano e che volgono il loro interesse verso un unico obiettivo: divertirsi. E lo fanno bene. E' una frontiera, quella spagnola, che andrebbe approfondita molto meglio. E mi sono ripromesso di farlo molto presto... e un giorno... chissà... potrei anche fare una scelta molto coraggiosa...


    Del resto, la nazione nella quale vivo e che mi rifiuto ogni giorno di più di rispettare e nominare me l'ha sempre e solo messa nel culo. Per l'italia solo odio. Ma dal profondo. Gaber diceva che "non mi sento italiano ma x fortuna o purtroppo lo sono". Beh, più il tempo passa, più quel fortuna tende a scomparire sostituito da "mi vergogno" (di essere italiano).

    RISANIAMO IL CALCIO - il mio sogno

    RISANIAMO IL CALCIO - il mio sogno:

    sono oramai più di 10 anni che sostengo una teoria del tutto personale sul risanamento del calcio. Casualmente, qualcuno deve avermi sentito perchè le basi affinché ciò che sostengo avvenga, sono già state gettate (*). Però manca il passo più importante e coraggioso. Dai, UEFA di merda, grandi figli di troia, fate quello che (alla fin fine) tutti gradiranno.


    LA MIA TEORIA è molto semplice. Via dai campionati nazionali le multinazionali (**) presenti. Creazione di un campionato stile l'NBA di basket, ciascuna nazione si organizza il proprio campionato, con coppe europee di portata minore, ma più vere. Perchè circoleranno meno soldi, e di sicuro la competenza verrebbe accresciuta. Perchè tutti i nomi, tutti quei globetrotters del pallone se ne andrebbero affanculo nella -chiamiamola così- élite del calcio europeo, portandosi dietro tutte le televisioni, i media e tutti i lestofanti e tutti i parassiti di questo mondo di merda e tutti i lacchè del potere. Immaginate un campionato di serie A in Italia senza juve, milan e inter. Quanto bello sarebbe? che bello sarebbe non vedere più campioni che sono un insulto alla classe lavoratrice? Quanto bello sarebbe non vedere dirigenti, non sentire più stronzate in TV in merito a questo o quel campione. Immaginatevi quanti giovani, attualmente abbandonati nelle serie minori (e garantisco che ce ne sono un'infinità!), potrebbero emergere, disputare il loro campionato di serie A e, buon per il loro portafogli, potrebbero essere scelti da una di quelle squadre merdose. Le squadre non sarebbero più quella girandola di giocatori, quella giostra infinita di giocatori insulsi che per denaro o perchè schiavi di qualche squallido procuratore cambiano casacca a ogni pié sospinto. Tornerebbero le bandiere, quei giocatori cioè che per amore e rispetto nei confronti di una maglia preferiscono restare in una squadra e sputare l'anima in campo pur di conquistare punti preziosi per i propri tifosi.


    Ma questo è un sogno. Il mio sogno. Un sogno che spero non sia destinato a rimanere tale. Perchè io adoro il calcio, ma quello che ora stanno propinando non è calcio, è il più laido dei giochi. Marcio, incancrenito, dove il soldo ha la priorità su tutto, anche sulla vita delle persone. E non merita nulla.


    (*) - la creazione della champions league (che ha sostituito la coppa dei campioni) che raggruppa le 3-4 squadre più forti di ciascuna nazione, ritengo sia il primo passo per la creazione di una lega (il termine "league" non è stato messo lì a caso...) delle più forti società europee. Benissimo, che se ne vadano fuori dai coglioni con tutti i miliardi e le televisioni.


    (**) - per multinazionali intendo tutte quelle società di calcio senza una vera identità sportiva. Tutte quelle squadre che non hanno un nucleo di tifosi che soffrono per tutta la settimana quando la loro squadra perde; che non hanno gente che si rovina il fegato ad ogni sconfitta; che non hanno la gente che prende e parte per seguire i proprio beniamini in trasferta cantando dal primo all'ultimo minuto a squarciagola, e il lunedì sono sul posto di lavoro, senza voce. Insomma, le multinazionali sono tutte quelle compagini che hanno tantissimi tifosi borghesi, assolutamente non malati della propria squadra del cuore.

    lotta contro il tempo

    lotta contro il tempo:

    Anche questo fine settimana è volato via senza un nulla di fatto. Il tempo corre lontano da me, cerco di acchiapparlo al volo, ma lui è più scattante ed agile di me. Purtroppo per lui il problema è che io non mi arrendo mai. Stringo i denti, soffro, lotto e sputo sangue. E conto non solo di raggiungerlo, ma di superarlo. E di sconfiggerlo! E ce la farò, perchè ho la massima fiducia nei miei (risicati) mezzi. Ma sono fedele al motto: se insisti, resisti, raggiungi e conquisti!

    grano duro cappelli, OGM e celiachia

    grano duro cappelli, OGM e celiachia:

    c'era una volta, in puglia, una particolare tipologia di grano: il GRANO DURO CAPPELLI. Questo cresceva alto alto ed era poco produttivo, così si decise di intervenire geneticamente modificandone la struttura. Nel 1974 il professore Gian Tommaso Scarascia Mugnozza bombardò coi raggi gamma il grano "Cappelli". Poi lo incrociò con una varietà messicana. Grazie a questo bombardamento il grano mutò radicalmente: diventò nano e accrebbe la produttività e la precocità nella crescita. Nacque così il grano creso, grano che attualmente è particolarmente utilizzato per pane, pasta, dolci, pizze, ecc. ecc. ecc.


    Fu, quello del 1974, uno dei primi (forse il primo) esperimenti di mutazione genetica che indusse -a detta di tutti- dei sostanziali miglioramenti. E questo è agli occhi di tutti. Non tutti però sanno (e chi lo sa si guarda bene dal dirlo anzi, smentisce categoricamente!!!) che il grano creso è il principale responsabile di molti casi di CELIACHIA (ovvero intolleranza permanente al glutine). E questa fino a pochi anni fa misconosciuta malattia qualche decennio fa colpiva un soggetto ogni 1.000/2.000. Attualmente ne colpisce uno ogni 100/130. Mi direte voi: la percentuale resta irrisoria. Già, ma andate in un qualsiasi supermercato e osservate gli scaffali della pasta: è un crescendo di pasta senza glutine... qualcosa significherà... che siano false queste percentuali? che siano maggiori i ciliaci? che si stia sottovalutando un grave problema?


    No, il problema è un altro: che i ciliaci aumentano del 9% ogni anno.... capito? ogni anno!!! del 9%!!!


    CAPITO COSA CAZZO CI PROPINA IL NOSTRO GOVERNO SENZA NEPPURE AVVERTIRCI???

    stupidità assoluta

    stupidità assoluta:

    più il tempo passa, più mi rendo conto che questo nostro mondo è infestato dall'idiozia più totale... Teoricamente sarei molto preoccupato, praticamente adesso torno a casa e mi dò una bella rinfrescata alle palle

    viaggiare

    viaggiare:

    quando capirai che il viaggiare è una manifestazione assoluta di libertà solamente se sarai TU ad organizzarlo, TU a scegliere cosa fare ogni giorno, TU a scegliere con chi andare, TU a decidere quando e dove muoversi... quando insomma capirai che viaggiare è bello senza condizioni poste da altri, significa che avrai imparato a volare alto senza aver paura di cadere giù

    BOLOGNA 3/5/2007 - CONCERTO DI SIMONE CRISTICCHI

    BOLOGNA 3/5/2007 - CONCERTO DI SIMONE CRISTICCHI:

    Se non erro, questo è il quarto concerto che vedo di cristicchi. Pardon, il quarto spettacolo. Perché chiamarli concerti è assai riduttivo e penalizzante nei suoi confronti. Ogni volta affermo che l'ultimo è il più bello spettacolo cui abbia mai assistito. Non mi smentisco neppure stavolta: quello di ieri è stato il migliore. Rispetto alle altre volte, in quel di Bologna ha cantato più canzoni ed ha anche fatto meno cover del solito. Ma non sono solo le sue canzoni che mi hanno spinto ad acquistare un posto in prima fila. Il suo è uno spettacolo a 360°. E’ un mix di ilarità, musica, teatro e tristezza. Sono profonde riflessioni. Da qualche tempo mi son convinto che il suo modo di fare gli spettacoli è partito da lontano, per arrivare a sostenere che il virus della pazzia risiede nella società e circola tranquillamente senza che nessuno provi ad isolarlo. Nonostante la sua estrema pericolosità. Anzi, dirò di più: la società è il virus della pazzia! Non me ne voglia cristicchi, viviamo in un mondo apparentemente libero, e questo è il mio libero pensiero. Che mi venga concesso, perdio, di vaneggiare liberamente!!! Pardon, perdinci... non vorrei che la chiesa mi colpisca coi suoi strali avvelenati... si sa bene quanto vendicativi siano gli uomini col collare!


    Comunque, alla fin fine ciascuno vede le cose a suo modo; ciascuno di noi ha bisogno di una sua verità con cui nutrirsi; ciascuno di noi ha un'anima che gli suggerisce l'angolatura dalla quale osservare gli eventi. E questa è la mia!


    Questo però non c'entra un cazzo con Rufus. Ah, già. Rufus. Si parlava di lui. Io penso che il ragazzo sia partito col parlare dei manicomi di inizio 1900 per arrivare sino al momento in cui sono stati chiusi. Intendiamoci, esistono ancora. Appena 6 anni fa vi sono andato a trovare un mio amico che era lì ricoverato. Non li chiamano più così, sono cliniche private, indubbiamente meglio illuminati e più a misura d'uomo, e i pazienti sono in condizioni igieniche indubbiamente migliori, ma il vizio di imbottire la gente di psicofarmaci a ogni pie' sospinto è addirittura aumentato. E, come insegna Mamma America, è bene darli anche ai bambini (leggi ritalin). Semplicemente allucinante. Indro Montanelli, parafrasando una frase di nonricordoqualeautore, diceva: Keep your head when alla round you are loosing theirs and blaming it on you”. Ovvero: mantieni la testa sulle spalle quando tutti intorno a te stanno impazzendo e dicono che il pazzo sei tu.


    Sei tu il pazzo! Loro fanno le cazzate e noi siamo quelli da internare!!! E' questo quello che dice la società per nascondere le proprie nefandezze. I propri assurdi giochi di potere. Gli sfruttamenti. Le meschinità. Una volta chi era contro il potere veniva internato in un manicomio. Ora ti oscurano. Non cambia poi molto, e secondo me è proprio questo il messaggio che simone sta cercando di darci. Ce lo sta dando a piccole dosi, quasi per farlo meglio comprendere. Ma pian pianino sta risalendo fino ai giorni nostri, al losco comportamento di chi ha il coltello dalla parte del manico e ti vuole ingranaggio del sistema. Simone sta dicendo che prima usavano metodi barbari e assolutamente deprecabili. Dopo 100 anni usano le stesse tecniche, ma più raffinate, adattate ai giorni nostri e alla libertà di informazione (???) che prima non c'era ed ora è “pseudo”. Ad incappare però nelle forche caudine della società, tra i tanti finiscono sempre le stesse persone: gli elementi socialmente pericolosi e destabilizzanti del sistema.


    Questo è il mio delirio odierno.

    RECENSIONE SEMISERIA DEL CONCERTO DI SIMONE CRISTICCHI

    L’orologio segna le 6:18, fra un’ora devo alzarmi per andare al lavoro… Un’ora??? Merda, l’orologio ha la pila scarica da due mesi, sono le ore una e zero sei. Vaffanculo a me. Degna conclusione di una giornata dal titolo: “dove ho messo il cervello? Ieri era lì ed oggi non c’è più”. Concerto di Simone Cristicchi a Bologna. Magistrale, as usual.

    Ivv invece è una ragazza molto carina. Da perderci la testa, se non fosse che sembra mi fija… Beh, attenzione. Non che io sia vecchio o dimostri più dell’età che realmente ho; è lei che dimostra molto meno degli anni che ha. Che poi, tra l’altro, non so manco quanti anni ha. Però ne dimostra molti di meno! L’ho conosciuta tramite il blog degli slacciati. Qualche mail scambiata, poi, stasera, un messaggio sul cell. Era lei, diceva che era all’entrata. Io invece ero già dentro al teatro. Guardo l’ora in cui m’ha mandato l’sms. Mi dimentico di vederla (l’ora) e la chiamo (ivv). E’ dentro anche lei, seduta quasi al mio fianco. A uno sputo da me. “Alla faccia der cazzo”, mi dico. Chissà quando me l’ha mandato, quell’sms… non me ne sono manco accorto. Beh, che ci si creda o no, ho controllato almeno dieci volte l’ora in cui sto cazzo di sms è arrivato. Non l’ho mai vista (l’ora); fino a quando, sulla strada del ritorno, ad altezza ferrara, mi sono detto: “scolta, Gianluca, quando apri l’sms controlla l’ora in cui è arrivato. Non ha grossa importanza, è solo per curiosità visto che c’hai provato 10 volte a vederlo ma non l’hai mai visto”. La vocina dentro me aveva perfettamente ragione. Comunque. 20:41. Erano le 20:41. A quell’ora ero al cesso a pisciare; per la cronaca, l’ho fatta a luce spenta perché non ho ritrovato l’interruttore. Ma non c’è problema. So che il pisello è sempre al solito posto, e ad occhio sapevo dov’era la tazza. Sempre per la cronaca, ho centrato il buco alla perfezione. L’ora dell’sms non è stata l’unica cosa che mi sono dimenticato in questo allucinante giovedì. Anzitutto, stamattina mi sono dimenticato di farmi la doccia. C’avevo le cozze fra le dita dei piedi, in ufficio mi son ricordato che io solitamente sono una persona molto pulita. Non puzzavo, intendiamoci. Io non puzzo mai. Resta il fatto però che anche sotto le ascelle stavano a nasce le prime forme di vita. Così, in pausa pranzo, sono tornato a casa e mi sono fatto una bella doccia. Mentre mi facevo la doccia mi sono ricordato che l’avevo fatta due giorni prima. Pensavo di più! Ancora, mi sono dimenticato dell’appuntamento con gli slacciati, prima e dopo il concerto. Prima ci può anche stare. Pensavo di essere in ritardo, poco consapevole del fatto che avevo un posto prenotato… perdipiù in prima fila. Ammazza che fissa, oh! In prima fila!!! Era la prima volta, concerti metal a parte, nei quali però la prima fila la conquistavo con dura fatica. La dimenticanza del dopo concerto è stata ben più clamorosa. Avevo detto alla ivv che sarei andato a prendere una birra, pensando tra me e me che avrei preso anche qualcosa da mangiare visto che sarei sicuramente arrivato al concerto a stomaco vuoto. Tanto è stato, il fatto è però che mi son dimenticato che avevo fame. Che il mio stomaco reclamava cibo. Così, a Ferrara, in autogrill, sosta gelato. Buono il cornetto delle 00:30!!! Se qualcuno pensa che possano esser finite qui le mie dimenticanze, si sbaglia di grosso. Difatti, al termine del concerto, stavo per andar via quando Giorno mi fa:


    “aho’, ma non lo salutamo simone?”


    “E certo che lo salutamo!!! Eccheccazzi!!!”


    se fossi stato da solo, me ne sarei ricordato ad altezza rovigo. O forse nel momento in cui avessi raggiunto Padova.


    La colpa però è tutta sua, intendo dire di Simone. Se lui facesse spettacoli meno affascinanti sicuramente mi dimenticherei meno robe. Però, ripensandoci, val la pena dimenticarsi tante belle cose se il prezzo da pagare è un concerto di Rufus. E’ davvero un grande!!!

    cambiamenti radicali

    tutti nella vita cambiamo, chi più, chi meno. E' indice del tempo che passa e delle esperienze che ciascuno di noi fa. Però... però c'è un passato che per quanto balordo posa essere stato (balordo inteso in senso buono), non può essere mai dimenticato. Non deve essere dimenticato. E' parte di noi, ci parla di emozioni, di vita vissuta, della nostra vita. Beh, ogni tanto mi guardo intorno e vedo che la maggior parte della gente ha chiuso in cassaforte il passato. Qualche ricordo qua e là, tanto per giustificare quei quattro capelli bianchi o quei pochi rimasti in testa. E poi? Bastam tabula rasa. E' bastata una donna, o un maggior impegno nella vita (lavoro o sociale o hobbies che siano) per cancellare con un colpo di spugna quello che è stato. Questa è merda. Questo è un pericolosissimo indice del livello di prostrazione alla vita. E, quindi, anche di frustrazione.

    Mi guardo indietro, rielaboro nella mia mente le cazzate fatte con gli amici; rielaboro i miei amici, confronto il presente con il passato. E dentro me sorge una gran tristezza. Sicuramente sono cambiato anch'io, sicuramente sono peggiorato in alcune cose. Magari migliorato in altre. Ma, in tutta onestà, non mi sembra di aver rinnegato più di tanto il passato. Anzi, se non fosse per loro (i miei amici) che sono cambiati, direi che mer me il passato non è ancora arrivato.


    Riflettere su queste cose. Riflettere bene. E, come dico sempre, evitiamo di rimboccarci la lapide quando siamo ancora vivi. Quando il nostro cuore batte ancora. Quando il nostro corpo esulta ancora. Quando la nostra mente è ancora in grado di far cazzate ma con la lucidità e la responsabilità di un adulto. Non lasciamoci trasportare dalla società, prendiamone le distanze. La società ti porta ad essere un automa. Quello che io non vorrò mai essere!!!

    ode al vino

    ode al vino: SAPENDO CHE UN GIORNO

    Cercherò nella terra, proverò a sentire il profumo


    E immaginarlo sciolto nel candore del vino.


    Cercherò di ascoltare il suono ondulato


    Delle foglie di vite, sospese nell’aria


    Per proteggere i grappoli d’uva.


    Mangerò la polpa di un acino,


    sapendo che un giorno diventerà vino,


    e lo guarderò avvolgersi sulle pareti di un bicchiere


    mentre passerà mostrando la consistenza del suo corpo;


    un corpo curato e affinato nel riposo, cullato dal tempo,


    e lasciato nel buio e nel letto di una botte.


    Il risveglio sarà dolce e lento:


    in una bottiglia consacrerà una dignità


    che non lascerà mai cadere, perché il vino è l’arte del sole,


    di acqua, della terra e di persone.


    Cercherò in loro, le innalzerò in un bicchiere di cristallo


    E regalerò parole che non potranno mai far scordare


    La saggezza nel vino.

    CUSCINETTI A SFERA


    CUSCINETTO: 3 (mecc.) elemento d'interposizione che ha la funzione di ridurre l'attrito fra due corpi di cui l'uno ruota facendo perno sull'altro; può essere a sfere, a rulli o di metallo antifrizione


    SBIRRI: elementi d'intertposizione che, nutriti d'ignoranza, hanno la funzione di ridurre l'attrito tra due corpi, lo stato e il popolo di cui il PRIMO ruota facendo perno sull'ALTRO!!! Possono essere polizia, carabinieri o celerini



    DOMANDONA: e se un giorno gli sbirri si rompessero i coglioni da fare da cuscinetto, cosa succederebbe al corpo che ruota? a quale distanza verrebbe schizzato? E, soprattutto, con quanta violenza si schianterebbe? credo sia sempre troppo poca...

    IMMAGINA...

    IMMAGINA...:

    - che tu sia un cattolico mezzo praticante. Non per scelta, per nascita ed impostazione sociale


    - che tu abbia un fratello di 17 anni che un giorno decida di andare a prendere un gelato nel paese vicino assieme agli amici


    - di vivere in uno stato che parla di democrazia, ma in realtà tende ad ottenebrare i più elementari diritti, ivi compresi quelli stabiliti dalla costituzione, particolarmente quelli sulla dignità dell'essere umano


    - che una determinata categoria di persone, nomadi di estrazione, faccia quel che vuole senza che nessuno abbia il coraggio di dirgli di rispettare le regole


    - che tuo fratello, in quanto minorenne, non ha l'auto, bensì il motorino


    - tuo fratello e gli amici felici, perchè stanno andando a rinfrescarsi con un bel gelatino; tutti insieme, in gruppo, beati e sorridenti


    - che un nomade ubriaco finisca addosso a loro e ne uccida quattro in un sol colpo


    - che l'omicida di tuo fratello fra circa sei anni tornerà in libertà...


    Hai provato ad immaginare tutto ciò? Bene, ora prova ad immedesimarti nella storia e poniti questa domanda: SE TU FOSSI DAVVERO QUELLA PERSONA CHE TI CHIEDO DI IMMAGINARTI, PROVA A RISPONDERE: COSA DIRESTI E FARESTI?


    Stai buono, caro. Calma e gesso; tu non sei quella persona lì, non sei quel fratello che ti chiedevo di immaginare di essere. Allora, è inutile che spari sentenze. Certe cose, se non le vivi, non le puoi neppure lontanamente immaginare. Non puoi immaginare lo stato d'animo che può avere una persona colpita da simile disgrazia. Non puoi. E non devi neppure sforzarti di farlo. Devi solo comprenderlo; ciascuno di noi reagisce in maniera diversa davanti alle sofferenze. Stronzo è chi giudica senza sapere cosa si prova in quei momenti, cosa la rabbia cieca o ponderata può far scattare dentro un uomo colpito profondamente da un dramma

    quel genio di totò!!!

    quel genio di totò!!!:

    una mia amica mi ha mandato una mail nella quale mi ha citato un pezzo di storia, che io riporto pari pari:


    Toto’: “Sei pronto? Avanti, scrivi, incomincia: -Signorina‘ …-.

    Peppino de Filippo: “Dove sta la signorina?”.

    “Ma che, è entrata la signorina? Va’ avanti, animale, signorina è l’intestazione autonoma della lettera”.

    “-Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola che scusate se sono poche, ma settecentomila lire a noi ci fanno specie quest’anno, c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete …-. Punto, due punti, ma sì, fai vedere che abbondiamo abondantis adbondandum. -Questa moneta servono a che voi vi consolate, vi consolate-, scrivi, che aspetti?”.

    “Avevo capito l’insalata …”.

    “Non mi far perdere il filo … -vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta-, già, è femmina e va al femminile, -perché lo dovrete lasciare-”.

    “Non so … perché che?”.

    “Che è non so? Perché è aggettivo qualificativo … -perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere la laura, che deve tenere la testa al suo posto e cioè sul collo …-, punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola”.

    “Troppa roba!”.

    “Lascia fare, se no dicono che siamo provinciali, siamo tirati … -Salutandovi indistintamente, salutandovi indistintamente … i fratelli Caponi- … apri una parente, -che siamo noi-. Hai aperte la parente? Chiudila”.

    VERSI SCOMODI

    VERSI SCOMODI:

    Un moro avea bisogno d'un ducato

    e ad interesse lo volea pigliare;

    ad Isabella Padoana andato,

    che a questo modo ne solea prestare,

    l'ebbe con patto scritto che cacciato

    le avesse in cul, fin che l'avea a pagare,

    un cazzo, ch'egli avea fuor di misura.

    Questa convenzion può dirsi usura ?




    [i versi sono di Pietro l'Aretino (1492-1556); le incisioni ERANO di Giulio Romano (1499-1546) ma degli ignoranti hanno deciso di oscurarle]

    (1499-1546) ma degli ignoranti hanno deciso di oscurarle]

    i mostri che abbiamo dentro

    i mostri che abbiamo dentro:

    24 giorni dopo la sua morte, esce l'album IO NON MI SENTO ITALIANO, che tra i tanti capolavori contiene anche questo...


    GIORGIO GABER


    I MOSTRI CHE ABBIAMO DENTRO


    Fa un certo effetto non capire bene

    da dove nasce ogni tua reazione.

    immagineE tu stai vivendo senza sapere mai

    nel tuo profondo quello che sei

    quello che sei.



    I mostri che abbiamo dentro

    che vivono in ogni uomo

    nascosti nell'inconscio

    sono un atavico richiamo.



    I mostri che abbiamo dentro

    che vagano in ogni mente

    sono i nostri oscuri istinti

    e inevitabilmente
    immagine

    dobbiamo farci i conti.



    I mostri che abbiamo dentro

    silenziosi e insinuanti

    sono il gene egoista

    che senza complimenti

    domina e conquis
    ta.



    I mostri che abbiamo dentro

    ci spingono alla violenza

    che quasi per simbiosi

    si è incollata

    alla nostra esistenza.



    La nostra vita civile

    la nostra idea di giustizia e uguaglianza

    immaginela convivenza sociale

    è minacciata

    dai mostri che sono la nostra sostanza.



    I mostri che abbiamo dentro

    i mostri che abbiamo dentro.



    I mostri che abbiamo dentro

    ci fanno illanguidire

    di fronte a quella cosa

    che spudoratamente

    noi chiamiamo amore.



    I mostri che abbiamo dentro immagine

    sono insaziabili e funesti

    sono il potere a tutti i costi

    ma anche chi lo odia

    soltanto per invidia.



    I mostri che abbiamo dentro

    ci ispirano il grande sogno

    di un Dio severo e giusto

    immaginecol mitico bisogno

    di Allah e di Gesù Cristo.



    I mostri che abbiamo dentro

    ci inculcano idee contorte

    e il gusto sadico e morboso

    di fronte a immagini di morte.




    La nostra vita cosciente

    la nostra fede nel giusto e nel bello

    è un equilibrio apparente

    che è minacciato

    dai mostri che abbiamo nel nostro

    cervello.



    I mostri che abbiamo dentro

    crescono in tutto il mondo

    i mostri che abbiamo dentro

    ci stanno devastando.
    immagine



    I mostri che abbiamo dentro

    che vivono in ogni mente

    che nascono in ogni terra

    inevitabilmente

    ci portano alla guerra.


    periodo di merda

    periodo di merda:

    mi senti un po' nervoso e poco o nulla ispirato. Ne avrei di cose da dire e da scrivere, ma non ho la fluidità dei giorni migliori.


    Eh, già. Non c'è che dire: sto attraversando un periodo-no... era tanto che non mi succedeva, è anche giusto così. L'importante è non lasciarsi prendere dal panico e superare al più presto questo periodo che definire di merda è un eufemismo.

    un posto chiamato "me ne frego" - affluente

    un posto chiamato "me ne frego" - affluente:

    Non dici di no, non pensi, non hai stimoli.

    Non credi in un livello migliore delle cose

    Ti nascondi in un posto chiamato "me ne frego"

    Condanni al dolore la mia vita.



    Basta! Ho bisogno di te!

    Scuotiti! Ho bisogno di te! Ora!

    Rinunci a capire, rinunci per la tua dignità,

    Accetti a testa china il processo di assimilazione



    Basta! Ho bisogno di te!

    Scuotiti! Ho bisogno di te! Ora!

    Perché tu condanni al dolore la mia vita



    testo e musica: affluente

    mangio merda di cane

    mangio merda di cane:

    e mentre la mattinata procede ad ampie falcate verso la pausa caffè, nella mia testa vuota rimbomba da una parete all'altra questo refrain:


    Mangio merda di cane frammista alla merda di alcune puttane

    Cui lesto il culo pulisco con un materiale che io stabilisco

    Vedo già Faso con Rocco che della mia merda divorano un tocco

    Sento Cesareo che suona evidentemente la merda era buona



    Entra ora in scena una ditta che acquista la merda dal gruppo prodotta

    Quindi con tecniche strane ne fabbrica cibo per cani e puttane

    Cani e puttane voraci divoran la merda con bocche capaci

    Ora la strada è diritta evviva la merda evviva la ditta

    Ora la strada è diritta mangiamo la merda e brindiamo alla ditta

    lavoro, lavoro e ancora lavoro!

    lavoro, lavoro e ancora lavoro!: mi sono rotto il cazzo di stare in ufficio. Voglio andarmene! E al più presto!

    il mio cuore

    poeta non lo sono, non lo sono mai stato e... e forse un giorno lo sarò, ma resterò sempre un poeta di mezza tacca. Però a volte ascolto il mio cuore, e così riesco a sentire quello che ha da dirmi. Scindo il bene dal male, e metto giù, nero su bianco, quanto di buono il mio cuoricino mi offre. Molte volte mi dà tanto; e io lo amo anche per questo!

    STAMATTINA...

    STAMATTINA...:

    mi viene così:


    quando ti senti triste

    quando sembra che tutto vada storto

    quando pensi che nessuno ti sia vicino

    e che sia rimasta sola

    ricorda che

    sola non sarai mai.

    Un mio pensiero ti accompagnerà sempre

    ti prenderà per mano

    e ti aiuterà a superare le difficoltà.

    E quando la mia mano non basterà più

    ti solleverò

    Volerai via con me

    lontano

    lontano

    lontano

    verso mari aperti e cieli infiniti

    dove c'è sempre il sereno

    perchè il tuo cuore torni a sorridere

    e cancelli la paura dell'esistenza

    BRAIDA (*) SAID:

    BRAIDA (*) SAID::
    costruitevi una cantina ampia, spaziosa, ben aerata e rallegratela di tante belle bottiglie, queste ritte, quelle coricate, da considerare con occhio amico nelle sere di primavera, estate, autunno e inverno sogghignando al pensiero di quell'uomo senza canti e senza suoni, senza donne e senza vino,che dovrebbe vivere una decina d'anni più di voi

    (Build yourself a wonderfully spacious wine cellar to be stocked with many many bottles, some upright, others on their sides, to be enjoyed in the evenings throughout the year, chuckling at the thought of those without wine, women or song who are supposed to live ten years more than you)


    (*) Braida, al secolo Giacomo Bologna, era il proprietario dell'omonima cantina.

    VINITALY 2007

    VINITALY 2007:

    eccellente performance da parte mia al vinitaly di quest'anno. Assaggiati numerosi vini da menzione, sia bianchi, sia rossi. Pranzo eccellente con cucina tipica abruzzese (e relativi vini abruzzesi decisamente interessanti). Scoperte nuove cantine; ora sono in procinto di fare una relazione sulle emozioni che mi hanno regalato i vini che ho assaggiato in quel di verona.


    La palma del migliore spetta comunque al BRICCO DELL'UCCELLONE della cantina Braida. E' stato lui il re della giornata (quel "lui" non è posto lì a caso. per il portamento e l'eleganza e la bontà il vino è da paragonarsi ad un essere umano; aggiungerei che spesso e volentieri è meglio un ottimo vino della compagnia di un mio simile).

    VINITALY, ARRIVO!!!

    VINITALY, ARRIVO!!!:

    domenica per la seconda volta nella mia vita mi recherò al vinitaly a Verona. Avrò l'opportunitò di degustare grandissimi vini, e certo non me la lascerò sfuggire. Ho già preso degli appunti sulle cantine e sui vini da assaggiare. Sono carico al punto giusto e con fisico spurgato onde evitare di confondere sapori e odori!


    Viva il vino di qualità

    ODIO ATAVICO VERSO I POLITICI

    ODIO ATAVICO VERSO I POLITICI:

    dimostrando ancora una volta un modo di fare arrogante e dittatoriale, i figli di puttana seduti in parlamento hanno deciso per noi che...


    (tratto dal sito www.mondopicchio.it)


    Dalla prossima giornata di campionato dovremo abituarci a stadi sempre meno colorati. Le nuove norme diramate dall’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, che entreranno in vigore da venerdì 30 marzo, sono infatti talmente restrittive che fare entrare in uno stadio striscioni o coreografie sarà una mezza impresa.

    Innanzitutto sarà vietato l’ingresso di ”tamburi e altri mezzi di diffusione sonora (es. megafono)”, regola peraltro già applicata ad Ascoli in occasione delle ultime partite casalinghe contro Parma, Roma e Inter. Saranno consentiti striscioni esclusivamente ”a sostegno della propria squadra” ma occorrerà inoltrare apposita richiesta di autorizzazione, anche tramite fax o e-mail, alla società ospitante almeno sette giorni prima della partita in oggetto. Nell’istanza bisogna indicare le dimensioni ed il materiale utilizzato per la realizzazione, le relative fotografie ed il settore in cui verrà esposto lo striscione. Analoga richiesta andrà fatta per le bandiere, escluse quelle riportanti solamente i colori sociali della propria squadra o delle nazioni rappresentate in campo. Ancora più complicato l’allestimento di una coreografia, per realizzare la quale occorrerà anche specificarne le modalità ed i tempi di attuazione (che dovranno comunque esaurirsi prima dell’inizio della gara).

    La società ospitante dovrà, entro i 5 giorni precedenti la partita, concedere il nullaosta dopo aver preventivamente consultato il dirigente del G.O.S. (Gruppo Operativo di Sicurezza) o in alternativa - per gli stadi con capienza al di sotto dei 7500 posti - l’Ufficio di Gabinetto del Questore, accertandosi che non ci siano intoppi per l’ordine pubblico e che siano stati identificati i richiedenti, nel cui gruppo non debbano esserci soggetti colpiti da DASPO. Il nullaosta potrà essere concesso anche per l’intera stagione, salvo revoca nel caso di successiva violazione di uno o più requisiti. Il materiale autorizzato dovrà comunque
    ”essere introdotto all’interno dell’impianto almeno un’ora prima dell’apertura dei cancelli, specificando il varco d’accesso” .

    ”E’ comunque vietato esporre materiale che per dimensioni ostacoli la visibilità agli altri tifosi tanto da costrigerli ad assumere la posizione eretta”: in pratica vengono proibiti anche gli striscioni a due aste.

    alberto camerini e gli eroi della TV

    alberto camerini e gli eroi della TV:

    da sempre sono un fan di alberto camerini. E una quindicina d'anni fa circa l'ho visto per la prima e unica volta dal vivo. Lasciamo perdere, mi ha fatto pena vedere un uomo ridotto così... E' riuscito a fare 4 volte consecutive rock'n'roll robot in quattro diverse versioni. In più, non è riuscito a metter insieme un discorso che fosse uno. E poi ha rotto il cazzo con quella menata di arlecchino... time-out, please, un attimo di pausa, famme respirà! Intendiamoci, resta un grande, però quel giorno mi ha negativamente sorpreso. In ogni caso, dopo tanto tempo ieri sera mi son messo ad ascoltare la sua musica; proprio mentre stavo per cambiare artista perchè m'ero cominciato a triturare le palle, ecco la sorpresa. Una canzone che non conoscevo, che mi ha sorpreso, che è molto più profonda di quel che sembra. E deve far riflettere... La canzone si intitola GLI EROI DELLA TV è del 1995 ed è tratta dall'album ARLECCHINO ELETTRONICO


    Quando ero ancora un bambino avevo tanti amici con me,

    giocavo come tutti al mattino, non mi chiedevo allora troppi perché.

    Avevo anche un sacco di giochi, una banda di briganti con me,

    astronauta esploravo lo spazio, ero un pirata, ero un pilota, ero un re.

    Ma il momento più bello del giorno, il giocattolo che amavo di più,

    la magica televisione, stavo in casa e non uscivo più.

    E se qualcuno riusciva a distrarmi e voleva sapere da me "Che cosa vuoi fare da grande?"

    senza neanche sapere perché rispondevo quello che dico a te:

    da grande voglio fare tutto quello che voglio, voglio essere come gli eroi della tv,

    da grande voglio fare tutto quello che voglio, voglio essere come gli eroi della tv.

    Pupazzi di gomma gli eroi, soldatini, armi in gran quantità,

    i film di avventura e di guerra in cui il buono vince e tutti gli altri ammazzerà

    è buono chi spara veloce, il cow boy che non sbaglierà mai

    e spara per vincere sempre, è convinto che non sbaglierà mai

    c’è Tarzan il re della jungla, se impari a ubbidire a papà

    e Braccio di Ferro ch’è forte, che tutto a pugni risolverà

    e i campioni che fanno merenda con i dolci della pubblicità,

    le torte le aranciate e i gelati e caramelle che il video mi da, non riuscivo a spostarmi di là.

    Da grande voglio fare tutto quello che voglio, voglio essere come gli eroi della tv.

    Da grande voglio fare tutto quello che voglio, voglio essere come gli eroi della tv.

    L’America che affascinante!! Il telefilm dell’eroe dottore

    che ha sempre risposte per tutto e la macchina più grande che c’è!

    E sembra 1O anni più avanti, ma avanti tu non guardi mai,

    non è l’astronave di un altro pianeta, è il mostro che ti divorerà.

    Ma un giorno come tutti i bambini ho voluto saperne di più

    e come con tutti i giocattoli ho fatto a pezzi la mia tv

    Che bello il giocattolo elettrico, che arma l’elettricità, ma adesso ho imparato ho capito,

    adesso non mi imbrogliano più. No! Adesso io non ci casco più.

    Da grande voglio fare tutto quello che voglio, senza farmi imbrogliare dagli eroi della tv.

    Da grande voglio fare tutto quello che voglio, senza farmi imbrogliare dagli eroi della tv