lunedì 30 gennaio 2012

IL PRIMO GENNAIO - di Eugenio Montale

IL PRIMO GENNAIO - di Eugenio Montale:

So che si può vivere


non esistendo,


emersi da una quinta, da un fondale,


da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto.


So che si può esistere non vivendo,


con radici strappate da ogni vento


se anche non muove foglia e non un soffio increspa


l'acqua su cui si affaccia il tuo salone.


So che non c'è magia


di filtro e di infusione


che possano spiegare come di te 'azzuffino


dita e capelli , come il tuo riso esploda


nel suo ringraziamento


al minuscolo dio a cui ti affidi , d'ora in ora diverso,e ne diffidi.


So che mai ti sei posta


il come, il dove, il perchè,


pigramente indisposta


al disponibile,


distratta rassegnata al non importa,


al non so quando o quanto, assorta in un oscuro


germinale di larve e arborescenze.


So che quello che afferri,


oggetto o mano, penna o portacenere,


brucia e non se n'accorge,


né te n'avvedi tu animale innocente


inconsapevole


di essere un perno o uno sfacelo,


un'ombra e una sostanza,un raggio che ci oscura.


So che si può vivere nel fuochetto di paglia dell'emulazione


senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato


da CHI volle che tu fossi... e se ne pentì.


Ora


uscita sul terrazzo annaffi i fiori, scuoti


lo scheletro dell'albero di Natale,


ti accompagna in sordina il mangianastri,


torni dentro,allo specchio ti dispiaci,


ti getti a terra, con lo straccio scrosti


dal pavimento le orme degli intrusi.


Erano tanti e il più impresentabile di tutti


perchè gli altri almeno parlano, io,


a bocca chiusa.


( E. Montale)

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