Cercherò nella terra, proverò a sentire il profumo
E immaginarlo sciolto nel candore del vino.
Cercherò di ascoltare il suono ondulato
Delle foglie di vite, sospese nell’aria
Per proteggere i grappoli d’uva.
Mangerò la polpa di un acino,
sapendo che un giorno diventerà vino,
e lo guarderò avvolgersi sulle pareti di un bicchiere
mentre passerà mostrando la consistenza del suo corpo;
un corpo curato e affinato nel riposo, cullato dal tempo,
e lasciato nel buio e nel letto di una botte.
Il risveglio sarà dolce e lento:
in una bottiglia consacrerà una dignità
che non lascerà mai cadere, perché il vino è l’arte del sole,
di acqua, della terra e di persone.
Cercherò in loro, le innalzerò in un bicchiere di cristallo
E regalerò parole che non potranno mai far scordare
La saggezza nel vino.
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