trovare le parole di questa canzone è stata impresa ardua. Anzi, diciamo che sono andato a memoria perchè nessuno, neppure il sito ufficiale di battiato, le riporta esattamente.
STAGE DOOR
Mi sembra di viaggiare in zone rarefatte del pensiero,
dove si affina la mia disposizione a vivere che si inebria di stili e discipline.
In un insieme irridente di parche voglie,
celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.
Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,
di una totale mancanza di lucidità.
Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,
che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.
Sapessi che dolore l'esistenza
che vede nero dove nero non ce n'è.
Il fatto è che non posso più tornare indietro
che non riesco a vivere con te né senza di te, credimi.
Perchè noi siamo liberi di fare quello che vogliamo:
di uccidere, stuprare, rapinare e vomitare critiche insensate,
parlare e dire solo e sempre inutili cazzate per un bisogno quotidiano di tensione
in questo sfoggio naturale di pazzia ci si può difendere innestando il modo dell'indifferenza
contro questa crescita esponenziale di follia e violenza o ritornare indietro all'antica pazienza.
O ritornare indietro...
Ma io vorrei essere un'aquila, vedere il piano del mondo che inclina verso di noi
e le leggi che si inchinano
lanciarmi a inseguire il tuo deserto e i poteri solenni e le porte dorate
cominciare di nuovo il viaggio.
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