mercoledì 1 febbraio 2012

LE RAGIONI DI UNA FEDE - Una vera storia d'amore


Come ci si può innamorare di una squadra di calcio? Come si può nel corso degli anni continuare a seguirla con passione crescente, senza mollare mai? Come si può vivere sette giorni su sette con L'Ascoli Calcio nel cuore e nella testa nonostante si viva a più di 400 chilometri di distanza? E' tutto spiegato in queste pagine, con sarcasmo e sentimento. Un viaggio che parte dagli anni settanta ed arriva ai giorni nostri, ripercorrendo tutte le tappe salienti di questa sconfinata passione.


BIOGRAFIA - Gianluca Conti Borbone è nato ad Ascoli Piceno il 03/07/1971 ed è vissuto nella città turrita fino al mese di luglio 2003, quando si è trasferito in provincia di Padova, dove attualmente risiede. Nonostante il 420 chilometri che lo separano dal Del Duca, la sua passione calcistica per il MAGICO PICCHIO non è mai mutata anzi, si può pacificamente affermare che nel corso degli anni sia cresciuta in maniera esponenziale. Al punto da fargli scrivere questo libro.


INFO E CONTATTI: gcontiborbone@gmail.com

STRALCIO DI MAIL DEL 26/11/2007

tu sei il mio cuore e una persona normale (e io lo sono) non riesce a vivere più di tanto senza un cuore...


Quindi... mio cuore... ti prego... vieni a me! Subito.

rientra definitivamente nel mio petto. e da lì, non muoverti più!!!!!!!!!!!!!!!

DALLE LETTERE DI LEI A ME

tu...tu.....sei incredibile...sei la mia meraviglia....sei esattamente come me...


conosci le mie stesse parole....vivi di ciò che fa vivere me....ed è allucinante....pazzesco....come ogni giorno...come ogni volta...tu possa essere più grande...dentro di me....


(...)



tu sei la prima persona che mi possa assomigliare talmente tanto da confonderti con me.....

sei poesia

sei sogno

sei meraviglia

sei divertimento

sei un uomo....nel senso del termine più bello e caro che io conosca....


e io questa la voglio!

DALLE LETTERE DEL T.J. A... LEI

Io ho tanta voglia di vivere, non ho mai desiderato la morte, neppure per scherzo. Ho sempre vissuto al massimo la mia vita, godendomela e cercando di limare i difetti che ho. E, nonostante tutto, da questa matta testa traspare in maniera più che chiara la voglia che ho di vivere nel modo migliore la mia vita. Non nel modo migliore possibile, nel modo migliore. C’è un possibile di differenza… un possibile che deve scomparire. E scomparirà solo se al suo posto comparirà… la silvi!!!

IL MIO LIBRO

è pronto, a breve uscirà. Sono felice, ce l'ho fatta finalmente a pubblicare alcune delle tante cazzate che scrivo. Si chiamerà LE RAGIONI DI UNA FEDE (UNA VERA STORIA D'AMORE), ed è bellissimo... davvero!!! più lo leggo, più mi piace. E poi ha una dedica moooolto speciale.... a presto per ulteriori dettagli

PERCHE' MI VA...

Più di qualcuno si chiede perché io scriva tutto ciò( anche io me lo chiedo spesso). Da dove scaturisca tutta questa fantasia (ma è chiaro: direttamente dal buco del mio culo).
Scherzi a parte, siete tutti fuori strada: la chiave di lettura è anche stavolta duplice.

Anzitutto, parlando per parabole e citando la leggenda vivente Elio, vi dico che io mangio regolarmente merda di cane frammista alla merda di alcune puttane, cui lesto il culo pulisco con un materiale che IO stabilisco. Il tutto, unito alla chimica della mia mente, e grazie a tecniche strane, fa sì che riesca a farne cibo per cani e puttane. Cani e puttane voraci divoran la merda con bocche capaci. Poi la strada è diritta: evviva la merda, evviva la ditta!

Seconda e ultima chiave di lettura. Troppi i perché che l’uomo si pone; Troppe pippe mentali, troppe spiegazioni vengono richieste, in virtù di una verità che non esiste e mai esisterà. Ciascuno si costruisce la propria, giusta o sbagliata che sia. Ma non sta mica a noi dire quel che è giusto e quel che è sbagliato! La realtà, la vera verità (concedetemi questa bruttura), è che non c’è un perché delle cose che faccio, o che dico, o che scrivo.

Le faccio, punto.

Le dico, punto.

Le scrivo, punto.

Prendetemi così. Sono quel che mi va di essere.

PENA DI MORTE PER GLI ULTRAS

lo sbirro è un maledetto perchè ha sparato a braccia tese, ma gli ultras sono dei figli di puttana e devono tutti morire. Violenti, facinorosi e terroristi. Basta creiamo un "osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive" che disponga che solamente le tifoserie che non hanno causato criticità potranno seguire la loro squadra in trasferta. Dobbiamo sterminare 'sti bastardi figli di puttana. Si, anche lo sbirro è un bastardo, ma i tifosi di più; anche perchè le loro madri sono molto puttane.

Ecco, i discorsi di questi giorni sono più o meno di questo stampo. Viene riconosciuto l'errore dello sbirro (errore???? quello è omicidio colposo!!!! altro che errore), che comunque resta a piede libero e continua ad esercitare regolarmente le sue funzioni, ma viene biasimato il comportamento degli ultras. Ok, dico io. E' giusto biasimare il comportamento violento di cerca gente. Ma, per dio, non facciamo di tutt'erba un fascio!!!! Io sono un ultras, ma non ho mai picchiato nessuno, tantomeno tirato oggetti. E allora non mi confondete con questa gentaglia; dategli un altro nome, ma non confondeteli con chi va allo stadio esclusivamente per incitare la propria squadra. E, vi dirò, è la stragrande maggioranza.


E poi, se arrestate quella gente e gli muovete l'accusa di "terrorismo", allora abbiate pure il coraggio di dire che non sono ultras... provengono da tutt'altro ramo... dalla POLITICA... e allora, carissimi i miei figli di puttana, dite le cose come stanno... Puntate l'indice accusatore contro la POLITICA e non contro di me. Io non ho fatto un cazzo!

UN'ULTIMA COSA...

e poi chiudo con l'argomento. perlomeno per oggi. Coloro che ieri sera hanno scatenato il finimondo a Roma, sono accusati di atti di terrorismo. Questo lo ha battuto l'ADNKRONOS alle ore 13:02

L'aggravante di aver agito per motivi di terrorismo è stata ipotizzata dalla Procura della Repubblica di Roma per le quattro persone arrestate ieri nel corso degli incidenti che hanno visto l'assalto ad alcune caserme e alla sede del Coni, a Roma.


Da segnalare infine che l'ANSA, la principale agenzia di informazioni della repubblica delle banane, per tutta la giornata di ieri ha funzionato poco, a singhiozzo, ed ha riportato notizie scarne e nient'affatto tempestive. E anche oggi non è da meno. Strano, di solito sono più che puntuali... Che sarà mai successo???

TRATTO DAL CORRIERE DELLO SPORT

il più bell'articolo che abbia mai letto. Leggetelo, e riflettete.

Bisognava fermarsi in segno di lutto. Ora aspettiamo risposte

UNA QUESTIONE DI STATO


di
Alessandro Vocalelli

I
n fondo alla domenica nera del cal­cio, all’ennesima domenica nera del calcio, restano dolore, rabbia, un sen­so di sgomento e di impotenza, insie­me a mille dubbi che gli informatori della domenica - quelli che perdono mille buone occasioni per starsene zitti - finiscono per ingigantire. Il po­vero Gabriele è morto da neppure due ore, non si sa ancora perchè e per colpa di chi, che dilettanti della sensibilità e del pudore, si lanciano già in analisi appassionate. Tirando in ballo, mentre scorrono magari le immagini dell’Heysel che non c’en­trano nulla, ma proprio nulla, le col­pe del calcio, della moviola, di chi re­clama un rigore. La fine di Gabriele solo col passare del tempo e dei giu­dizi assume contorni più precisi, più chiari, nei racconti di un giovane con la passione del calcio, della Lazio e della musica. Uno che viene centrato da un colpo di pistola nel sedile po­steriore dell’auto, con l’auto già in marcia. Incredibile se ci ripensate un istante.

Come è incredibile che a notte inol­trata non si riesca ancora realmente a capire cosa sia effettivamente acca­duto. Uno, due colpi sparati per aria che sfondano un finestrino e colpi­scono una persona? E’ pazzesco a dir­la così. E allora, a notte inoltrata, an­cora tutti lì a chiedersi: ma come può un poliziotto sparare da una parte al­l’altra dell’Autogril - in mezzo sessan­ta metri e sei corsie di autostrada! ­come può un Paese normale accetta­re una cosa del genere? Eppure, set­te, dieci ore dopo siamo tutti davanti a un film, un orribile film, e non sen­tiamo l’urgenza di uscire, scappare, da un mondo ormai sottosopra.

Invece, no. Tutti lì, impegnati nel consueto, stucchevole, teatrino che abbiamo vissuto già decine di volte. Quali sono le colpe del calcio? Che aspettiamo a vietare le trasferte ai ti­fosi? Cosa deve fare il pallone per non essere più prigioniero di chi poi impedisce che dentro gli stadi si gio­chi? Era giusto fermare tutto il cam­pionato e ora non bisognerebbe so­spendere l’attività per un mese? Un fiume di parole, mentre il dolore ti assale e ti chiedi: quali sono le colpe del calcio di fronte a tragedie così?

Vietiamo le trasferte ai tifosi? E allo­ra impediamo anche a cinque ragaz­zi, come Gabriele e i suoi amici, di mettersi in macchina e andare dove gli pare? E che c’entrano le trasferte vietate se c’è una discussione, non sai in quel momento se per questioni po­litiche, di donne, magari soltanto per un parcheggio e dall’altra parte del­l’autostrada parte una pallottola che ti colpisce e ti uccide? O non sarà an­che questa la spia di un Paese ingo­vernabile che per paura, per inade­guatezza, per incoscienza, è andato ben oltre i limiti?

Resta, alla fine, il grande interro­gativo della domenica, farfugliata in quel teatrino del calcio, dove da anni e anche nella domenica più tragica e nera sfilano tutti, nani e soubrette. Bisognava sospendere il campiona­to? Sì, in segno di lutto, perchè la morte va rispettata.

Ma non ha senso chiedersi sempli­cemente, senza le dovute implicazio­ni psicologiche, se bisognava giocare o non giocare. A Bergamo è stato de­ciso di scendere in campo e la parti­ta è stata interrotta, con una vetrata che continuava pericolosamente a spezzarsi. A Roma è stato deciso di non giocare e la città è stata ugual­mente teatro di cronaca nera.

Come dire che - se non si ricostrui­sce un rapporto di relazione, rispetto e convivenza - la partita diventa ac­cessoria, un pretesto, che è piuttosto in atto una guerra tra una frangia di tifosi e le forze dell’ordine, molto più grande degli interessi e delle mise­rie del calcio. Ieri, oltre alla rabbia, per un ragazzo che non c’è più - e niente potrà mai attenuare il dolore come niente ha attenuato il dolore per la scomparsa di Raciti - almeno questo doveva essere, diventare, ter­ribilmente più chiaro. Invece, no. Mentre qualcuno se la prendeva con la moviola, partiva già la convocazio­ne per il prossimo vertice, come tan­ti ci sono già stati a proposito di tor­nelli e biglietti nominali. Ma è ora che chi rappresenta lo Stato ci dia spiegazioni plausibili e soluzioni ade­guate.

Per il resto, un po’ di rispetto e si­lenzio: almeno in nome di Gabriele e del dolore della famiglia.

APOLIDE

il problema è che l'italia non è una democrazia. Forse non lo è mai stata, ma è un dato di fatto che attualmente ne sia lontana anni luce. E il ragazzo ucciso ieri ne è l'ennesima prova. Guardate cosa succederà. Si farà di tutto per coprire l'assassino (che non figura neppure tra gli indagati). E' stato semplicemente sospeso dal ruolo e gli sono stati affidati incarichi d'ufficio. La sua identità è tenuta ben nascosta. Del 17enne che uccise Raciti qualche mese fa, invece, sapevamo tutto ed era già al gabbio. Giustamente, peraltro.

E secondo me cominceranno anche a gettar merda addosso alla vittima. Diranno che è un violento, che aveva materiale atto ad offendere in auto, dall'autopsia risulterà che era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Insomma, lo dipingeranno come il diavolo e magari qualcuno arriverà ad affermare che... poco male, un delinquente in meno...


Resta però il fatto che uno sbirro, con la pistola in pugno ha sparato a una macchina in corsa. E quel proiettile ha attraversato sei corsie. Ora, ditemi voi come si possa ancora parlare di TRAGICO ERRORE e non di omicidio colposo...


Non voglio più essere italiano

LEGA ITALIANA FIGLI DI PUTTANA


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI


LA MORTE E' UGUALE PER TUTTI

TRAGICO ERRORE O FREDDA ESECUZIONE?

uno sbirro spara da un capo all'altro dell'autostrada al termine di una rissa che aveva visto coinvolte 6-7 persone.

IL PROIETTILE ATTRAVERSA DUE CARREGGIATE, col rischio che prenda delle macchine in corsa e provochi un incidente a catena. Il proiettile viaggiava ad un'altezza non superiore ai 150 cm e finisce la sua corsa nel collo di un ragazzo seduto in auto che si stava recando a Milano a vedere la sua squadra del cuore. Aveva 28 anni


E me lo chiamano TRAGICO ERRORE!!! Sparare ad altezza uomo non è un tragico errore; significa volere uccidere. Questa è la prima avvisaglia che più di qualcosa è cambiato. E non in meglio!

VUOTO RUMOROSO

L'ho trovato nei meandri di internet, mi è piaciuto e lo riporto qui.
Camminavo con mio padre quando all'improvviso si arrestò ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò:

"Oltre al canto dei passeri senti qualcos'altro?"

Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi:

"Ascolto il rumore di un carretto"

"Giusto - mi disse - E' un carretto vuoto".

Io gli domandai:

"Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai visto?"

Allora mi rispose:

"E' facile capire quando è un carretto vuoto, dal momento che quanto è più vuoto tanto più fa rumore".

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE


Quante gocce di rugiada intorno a me


cerco il sole ma non c'è


dorme ancora la campagna, forse no


è sveglia, mi guarda, non so


già l'odore della terra odor di grano


sale adagio verso me


e la vita nel mio petto batte piano


respiro la nebbia, penso a te.


quanto verde tutto intorno e ancor più in là


sembra quasi un mare d'erba


e leggero il mio pensiero vola e va


ho quasi paura che si perda.


un cavallo tende il collo verso il prato


resta fermo come me


faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito


respiro la nebbia, penso a te


no. cosa sono adesso non lo so


sono un uomo in cerca di sé stesso


no, cosa sono adesso non lo so


sono solo il suono del mio passo


e intanto il sole tra la nebbia filtra già


il giorno come sempre sarà

CUORE GONFIO D'AMORE

e i sentimenti che mi ispiri sono profondi e forti, come mai nessun'altra mi aveva ispirato...

e mi vien voglia di chiedere... te... alla vita. e null'altro... perchè tu sei tutto e avendo te io non ho bisogno d'altro


e quando parlo con te... o ti leggo... o ti scrivo... ho il cuore gonfio e tanta, tantissima voglia di averti davanti... di perdermi estasiato in te... di stringerti in un abbraccio e di riempirti di baci. mai smetterei di farlo... mai!


e voglio prenderti per mano e camminare con te... e naufragare con te in quel mondo... che è il vero mondo... quel mondo che non esiste se lo guardi con gli occhi della razionalità. Ma se aggiungi un sussurro di sale, una carezza di pepe e tanta fantasia, e lo guardi con innocenti occhi di bimbo scoprirai che quel mondo esiste ed è pure a portata di mano... ed è bellissimo... ed è un mondo sul quale si può e si deve vivere.

CHE CAZZO VOGLIO?

ma il mio problema principale è un altro: non so più cosa voglio... mi son perso... e nessuna intenzione di ritrovarmi... anche se la cosa mi fa star male...

è giunto il momento di stringere i denti e ritrovare la propria identità. O una nuova. Non conta l'età, conta la voglia che si ha dentro. E io, sta voglia, la devo tirar fuori, e al più presto. Perchè vivere così non è il massimo!

SESTO SENSO

il mio sesto senso è in preallarme. mi comunica che le cose non vanno per il verso giusto, che i castelli in aria che mi ero costruito restano tali. Ed io vivo questa vita che mi lascia ogni giorno più inebetito. Ho sempre meno voglia di parlare e di frequentare gente. Sto bene da solo, la presenza altrui mi infastidisce. E oggi sono stanco e facilmente irritabile.

Una notte insonne. E' quella che ho passato stanotte. Bella, bellissima. Ma anche stavolta il mio sesto senso mi comunica che... all'orizzonte si addensano le solite nubi nere. Anche se non credo nel destino, a volte mi vien spontaneo affermare: "bah, sarà destino..."

LA POVERTA'

Sento gente intorno a me brava solo a biasimare qualsiasi tipo di comportamento vada contro la legge o le istituzioni. Massificazione del pensiero. Tutti pensano in modo coatto le stesse, identiche stronzate. Un dubbio mi assale: sono stupidi e pertanto non capiscono certe robe oppure sono dei falsi e hanno tutti gli interessi a non capire? Vorrei che qualcuno mi svelasse questo atroce dilemma che mi assale. In entrambi i casi sarebbe un fatto piuttosto grave, ma mi rifìuto di credere che ben più del 50% delle persone che popolano questa nostra stronza italia non capisca certe robe.

Prendiamo la povertà. Analizziamo i furti di questi ultimi tempi e confrontiamoli con quelli del passato. Una volta gli assalti alle banche fruttavano miliardi. Adesso bruscolini. Cos'è cambiato? Che non mi si parli di miglioramento dei sistemi di allarme perchè divento una bestia. A parte il fatto che chi ruba lo fa alla luce del sole senza bisogno di rapine, svolgendo anzi un lavoro (apparentemente) onesto quale l'imprenditore (nel gergo, testa di legno). Qui il problema è che la gente rapina e sempre più spesso uccide per qualche centinaio di euro. Sono impazziti? Li hanno fatti impazzire? Cosa c'è davvero dietro a questi comportamenti allucinanti?


Sostanzialmente sono indigente. Il mio stipendio non mi consente di arrivare a fine mese; salario del cazzo e mutuo mi disintegrano, togliendomi il futuro e il presente. Mi capita così di vivere per una, due settimane con pochi centesimi in tasca. Tanto per fare un esempio, sono quattro giorni che vivo con un euro e 25 in saccoccia. Ieri un mio amico ha voluto a tutti i costi prendere un aperitivo. Abbiamo speso 2 euro e 20 centesimi. Io non avevo i soldi per pagarli; così ha offerto lui... Fortunatamente ho uno stipendio mensile che mi consente di vivere per tre settimane e sopravvivere per una settimana e mezza. Ma in questo nostro paese c'è gente che sopravvive 7 giorni su 7. Sapete cosa vuol dire sopravvivere? No... adesso non mi va di spiegarlo; ma dovreste provare sulla vostra pelle per capire davvero cosa vuol dire. E quando qualcuno rapina e ammazza per un bottino di qualche centinaia di euro, non guardatelo secondo la vostra ottica. Guardatelo secondo la loro: ovvero, persone che vivono in un mondo ma ne sono fuori. Vedono la gozzoviglia dei loro simili, ma sono loro negate anche le briciole. Vedono la gente ridere e divertirsi, e loro non possono. A volte non mangiano, vivono di stenti e in una topaia. Senza lavoro... e se un lavoro trovano, statene certi: la classe imprenditoriale del giorno d'oggi è assolutamente incompetente e vuol solo sfruttare la gente. Gli animi vengono portati all'esasperazione. E ciascuno agisce a suo modo. Qualcuno uccide. Qualcuno ruba. E la condanna per loro arriva dagli altri; da coloro, cioè, che giudicano da seduti sul divano, davanti alla tele 32", nella loro casetta dotata di tutti i comfort.

AVANTI NEL NULLA

Viviamo in uno stato che, ogni giorno un po' di più, esacerba gli animi dei propri cittadini. Li spinge verso il baratro della follia, fottendosene altamente delle conseguenze. Perchè conosce molto bene il popolo italiano. Sa benissimo che subirà qualsiasi tipo di angheria senza il benchè minimo accenno di rivoluzione. Così continuiamo ad andare avanti come stupide pecore: bruchiamo l'erba a testa bassa e obbediamo al fischio del padrone o dei suoi bastardi cani

SENTIMENTI CONTRASTANTI

vivo due sentimenti contrastanti. Da una parte ce l'ho col mondo intero, mi sento incompreso e ho voglia di mandare tutti a fare in culo... Dall'altra sono felice, e dentro me vive un sentimento dolcissimo verso quella donna lì... è sempre lei. Mi dà felicità e voglia di vivere e la sua anima è pura... e mi ha accolto dentro di lei... e io ho accolto lei dentro di me... e... e....

E BASTAAAAAAAAA!!!

ah, l'amour!

sono dolcemente cullato da un sentimento d'amore. Mi piace tutto ciò, ma mi piace ancor di più chi genera in me tal sentimento... E, stavolta, non è una ragazza qualsiasi!!!

NEW FRONTIERS

L’evoluzione sociale non serve al popolo
se non è preceduta da un’evoluzione di pensiero.

Organizza la tua mente in nuove dimensioni,

libera il tuo corpo da ataviche oppressioni.

Libera la tua immaginazione temporale, e

mandala al potere nel tuo organo sessuale.

Uomini innocenti

dagli istinti un po’ bestiali

cercano l’amore dentro i parchi

e lungo i viali. Le pareti del cervello

non hanno più finestre.

Franco Battiato “New Frontiers” – L’arca di Noè – 1983

CARA MAMMA,

ti scrivo su queste pagine perché spererei che tu non le legga mai. Metto a nudo la mia anima, lo sai, è molto pudica e forse non accetterebbe mai che tu la vedessi in queste condizioni. E’ il 2 Ottobre 2007, mamma, ho 36 anni e non ti ho mai detto e (forse) fatto capire quanto ti voglio bene. Sto piangendo ora, scrivendoti una lettera che voglio che tu non leggerai mai. Mi sono accorto di quanto il tempo scorre via velocemente, senza attendere, senza darti l’opportunità di tornare indietro, anche solo per chiederti scusa. Per dirti che ti voglio tanto bene. Continuo a versare lacrime, era un bel po’ che non lo facevo. Non è successo nulla di tanto grave e doloroso da farmele versare. Piango perché il mio pensiero volge a te, a te che mi hai dato la vita, a te che mi hai insegnato a vivere, a te che mi hai detto anche non dicendomi, a te che mi hai sempre voluto tanto bene anche quando non lo meritavo. Mi hai dato dei valori, mamma, sono i tuoi ed è perciò anche grazie a te che mi voglio bene, che ho imparato ad amare me stesso. Perché so che buona parte di quello che ho dentro è roba tua. E guardandoti, osservandoti da lontano, vedendo i tuoi gesti, sentendo le tue parole, la tua totale disponibilità, il tuo farti in quattro per noi figli, mi lascia basito. Mi fa capire la grandezza dell’amore che una mamma ha verso i propri figli.
Disteso sul divano, con gli occhi chiusi., cerco di riposare un po’; e nel dormiveglia mi tornano alla mente echi di vecchie canzoni e di poesie sulla mamma. Quelle canzoni imparate a memoria, o quelle poesie recitate davanti a tutti i parenti. A memoria, senza capire esattamente il loro significato. Fino a quando, in un pomeriggio di mezza estate, la mente si sofferma su queste frasi, e trova riscontro in te. Gli anni passano, maledizione, si invecchia e poi si muore, restano i ricordi dietro ai quali struggersi e commuoversi un po’. E’ crudele la vita, vorrei che il tempo tornasse indietro e rifermasse a 20 anni fa... Ma poi mi dico: perché? Quello è passato, Gianluca, non tornerà mai più. Ma ti ha lasciato dentro qualcosa di incredibilmente grande: l’amore materno. Anche se lo hai capito tardi.

Oh, mamma, sto ancora piangendo come un bambino pensando a te. A volte mi guardo intorno e mi chiedo se possa aver deluso le tue aspettative. Non so, forse ti aspettavi che sarei diventato qualcuno. Un medico, un giornalista di fama, una persona importante. Che mettessi su una famiglia e ti dessi la gioia di diventare nonna. No, non ti ho (ancora) dato nulla di tutto ciò, ma non ho mai avuto l’impressione che ti abbia deluso. Che ti aspettavi qualcosa da me che non ti ho mai dato, che non abbia raggiunto un obiettivo che tu tanto anelavi che raggiungessi. E’ come se da me non ti attendessi nulla... Sei una mamma perfetta: un uomo deve essere libero di fare le proprie scelte, nel bene e nel male, e di sentire la fiducia dei propri cari. Io non sono nulla. Sono un modesto impiegato di una piccola ditta, sbarco il lunario con estrema sofferenza e la vita – vista secondo l’ottica della società moderna – mi riserva ben poche soddisfazioni. Tu però non misuri le soddisfazioni in termini economici, la tua valutazione è un’altra.

Meriti ogni bene mamma, meriteresti che quando torno da Padova ti abbracciassi forte forte, magari senza dire nulla, ma trasmettendoti in un abbraccio tutte le emozioni che tu hai saputo donarmi e che io ho dentro. Che in quell’abbraccio ti trasmetta pure tutto il bene che ti voglio. Perché, mamma, devi sapere che io te ne voglio tanto, e ti prendo come esempio ogni giorno di più. La tua forza, il tuo coraggio, il tuo decisionismo che celi dietro un’apparente fragilità, il tuo farti carico di tutti gli oneri della famiglia. E quando, nella mia casa, mi accingo a fare qualsiasi cosa penso a te, e tu mi dai la forza di fare anche se sono stanco e non ce la faccio più.

Un bacio mamma, e grazie di avermi dato la vita.

Gianluca

E' LEI!!!

è ufficiale, sono in fissa totale per la tipa. E' una cosa strana, mai verificatasi prima. Penso sempre a lei, ma la penso in maniera positiva al punto che -pur essendo sempre presente in me- non mi distoglie dalle attività che svolgo (lavorative o ludiche che siano). Anzi, dirò di più: è la mia carica, il sole che mi riscalda, la luce che mi illumina. E' qualcosa di fuori dal normale... L'ho detto e ripetuto più volte. Lei è la mia lei. La donna dei miei sogni. Quella che ho sempre cercato ma non avevo mai trovato. E la voglio tutta per me!

REGOLE PER DIVENTARE UN ALCOLISTA

sempre tratto dal libro, "Come sono diventato stupido" di Martin Page.
Se leggi troppo non diventerai mai alcolista. E’ un’attività che richiede un certo impegno, bisogna dedicarvisi parecchie ore al giorno. E’ una disciplina, per così dire, olimpionica... Però, sai, l’alcol non ti guarirà dalla depressione. Non devi crederlo. Calmerà le tue ferite, ma te ne procurerà altre, forse peggiori. Non potrai più lasciare l’alcol, e anche se, all’inizio, bevendo proverai euforia, felicità, tutto questo sparirà in fretta lasciando il posto solo alla tirannia della dipendenza e della mancanza. La tua vita non sarà che nebbie, stati di semincoscienza, allucinazione, paranoia, crisi di delirium tremens, violenza contro i tuoi intimi. La tua personalità si disgregherà... Vomiterai spesso, avrai acidità di stomaco e lo stomaco si attorciglierà, avrai emicranie di ogni tipo, oftalmiche, cerebrali, dolori alla cervicale, ai muscoli e alle ossa, avrai diarree frequenti, ulcere, disturbi della vista, insonnie, vampate di calore, crisi d’angoscia. Per un po’ di calore e di conforto, l’alcol ti porterà tutto questo, devi esserne consapevole. Cominceremo dolcemente. E’ una birra di 5°, scorrerà liscia, bisogna abituarti il palato, avvezzare il tuo fegato primaverile. Non si diventa alcolisti prendendo una sbornia tutti i sabato sera, occorrono perseveranza e costanza. Bere sempre, non necessariamente cose forti, ma farlo seriamente, con applicazione. La maggior parte delle persone diventano alcoliste senza metodo, bevono whisky, vodka in enorme quantità, si ammalano e ricominciano a bere. Se vuoi il mio parere, sono dei cretini. Dei cretini e dei dilettanti! Si può benissimo diventare alcolisti in modo più intelligente, con una sapiente utilizzazione delle dosi e della gradazione alcolica

TRATTO DAL LIBRO"COME SONO DIVENTATO STUPIDO" di Martin Page

La Nestlè ha l’abitudine di sottoporre i nuovi prodotti, prima della loro immissione sul mercato, a un gruppo di consumatori. I genitori di Aslee erano poverissimi, lo avevano iscritto a dei test in cambio di buoni-acquisto alimentari. A quell’epoca, la Nestlè voleva lanciare una nuova varietà di pappe per neonati con un supplemento di vitamine e fosforo. In dosi infinitesimali, il fosforo è buono per la salute, ma c’era un errore di dosaggio nella fabbricazione: un ingegnere aveva confuso milligrammi e chilogrammi. In seguito a questo errore industriale, non tutti i bambini sottoposti al test morirono: i sopravvissuti patirono di cancro e di altre malattie gravi. Aslee ebbe la relativa fortuna di avere solo turbe mentali che distorsero il suo sviluppo cerebrale. Non aveva, propriamente parlando, deficienze intellettuali; è solo che la sua mente prendeva vie particolari, la sua ragione seguiva una logica che nessun altro condivideva.

NON HAI CAPITO CHE PER ME SEI TALE E QUALE AGLI ALTRI???

e vorrei riportare anche questo passo. Perchè criticare è facilissimo, ma è FONDAMENTALE tracciare una via di fuga... una soluzione al problema:

Dobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra macchina di oppositori civici, Movimenti inclusi, e guardarci dentro. Forse non siamo tanto migliori o differenti dal Sistema che vorremmo contrastare, dalle persone che tanto detestiamo. Forse abbiamo replicato il loro sciagurato modello di rapporti, e per alcuni dei nostri leader alternativi vale la considerazione di Brecht che “Il nemico talvolta marcia alla vostra testa”.



Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e cioè il percorso di crescita individuale in consapevolezza e in autostima di ciascuna persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta orizzontalità critica. Ma con un’aggiunta: è ora di piantarla con questa febbre autoassolutoria nutrita dall’industria della denuncia per nutrire le sue Star e che paralizza noi. Lo sappiamo già alla nausea cosa non va, basta. E’ ora di farsi carico, e prima di tutto




- FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON PARI DIGNITA’ RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO



- FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA’, SENZA SCARICARE LE COLPE SOLO SUI POTENTI



- E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO LA STRADA PER UN MONDO MIGLIORE



- E INFINE CREARE CONSENSO FRA LA GENTE SUI VALORI COMUNI E SU QUEI PREZZI DA PAGARE



- DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA VIP, SAPPIANO PARTECIPARE IN ORIZZONTALE

GRILLO, TE LO DICO E TE LO RIPETO: GIRA ALLA LARGA DALLE MIE PALLE!

sicuramente quei pochi che si sono imbattuti nel mio blog non avranno letto quell'articolo per... scarsa propensione alla lettura. Ma vorrei riportare un passo importantissimo di quell'articolo. Triste perchè terribilmente reale:

Vi prego di riflettere. Credete veramente che il Potere sia così sciocco e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete veramente che coloro che in soli 35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di Storia, coloro che hanno reso di nuovo plausibile l’inimmaginabile nella quotidiana vita di 800 milioni di cittadini occidentali, coloro che muovono 1,5 trilioni di dollari di capitale al giorno, coloro che tengono ben salde nelle loro mani tutte le leve della nostra Esistenza Commerciale stiano perdendo anche un singolo secondo di sonno per noi e per i nostri Guru? Ma avete un’idea di come lavorano questi? Dovete capire, proprio visualizzare, il potere di chi è riuscito in un attimo della Storia a compattare migliaia di destre economiche eterogenee sotto un’unica egida e sotto un pugno di semplicissime ma ferree regole, per poi travolgere il pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere è ed è stato coeso, annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è stato disciplinato all’inverosimile, ossessivamente preciso in ogni analisi, immensamente competente, sempre silenzioso, al lavoro 24 ore su 24 senza mai un respiro di pausa, comunicatore raffinato, con a disposizione i cervelli più abili del pianeta e mezzi colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa immensa macchina infernale può preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di personaggi o istrioni più o meno credibili con al seguito una minoranza di adepti/fans/seguaci persi nell’ingenua buona fede quando non già del tutto disattivati dei loro stessi leader?



E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così fragili e sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno eviscerare dall’interno?
Vi prego, fermatevi, fermiamoci tutti.

GRILLO, GIRA A 2 KM DALLE MIE PALLE!

si parla tanto di beppe grillo. Intanto consiglio di leggere questo articolo. E' lunghissimo e un po' ostico, ma con un po' di pazienza si arriva alla fine. e ne vale davvero la pena!!!

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3778&mode=&order=0&thold=0

PIANGERE

ho tanta voglia di piangere. Oggi gira così. Sento la mancanza delle lacrime che solcano il mio viso... più che una mancanza, è una necessità!

LA RICERCA DELLA FELICITA'

essere felici non è affatto facile. essere felici non è cosa di tutti i giorni. Essere felici è un qualcosa cui tutti dovrebbero aspirare, ma la strada è lunga e tortuosa e non è segnata in nessuna carta. Così, perdersi è facilissimo. Ciò che rende veramente felice è invisibile ai nostri occhi, troppo presi dalla quotidianeità della vita. Troppo intenti a perseguire le proprie aspirazioni tralasciando alcuni aspetti fondamentali della nostra esistenza. Ci perdiamo facilmente, attratti da luccichii sfavillanti che in realtà, quando li raggiungi, scopri essere dei banali falsi. Ci lambicchiamo il cervello alla ricerca di falsi dèi, di falsi miti, di falsi obiettivi. E' un modo come un altro per apparire felici. Ma non lo siamo, non potremo mai esserlo così. La felicità è un qualcosa che nasce dentro di te, e ti riscalda, e ti illumina. E' una continua scarica di adrenalina, ti senti come se potessi volare... Hai tanta forza dentro, vorresti correre e urlarla a tutti, quella tua felicità. Non per deridere qualcuno, ma per renderlo partecipe di quel momento. Per spiegare a tutti che è bello essere felici, e che non è difficile raggiungere quello status. Per dir loro che la felicità non fa rima con materialismo. Quella è gioia effimera, della durata di un attimo, che non ti porta da nessuna parte. Che ti lascia lì dove sei, non ti arricchisce e il tuo cuore in realtà non si è aperto. Già, perchè essere felici significa sentire il proprio cuore che si spalanca. E allora ti sembrerà bello e pregno di significati anche un filo d'erba. Anch'esso ti trasmetterà positività. Io sono un testa di cazzo come tanti, e non mi arrogo del diritto di dare consigli a chicchessia. Ma stavolta faccio uno strappo a una regola e dico: partiamo dalla base, impariamo a non vergognarci di esprimere i nostri sentimenti. Ovvero: parliamo di più con il cuore. Non è vergogna di farlo.

Cantava Rino Gaetano: ma chi me sente?

QUESTA E' PER TE!!!

Ho tanta fede in te


che durerà

(è la sciocchezza che ti dissi un giorno)

finché un lampo d'oltremondo distrugga

quell'immenso cascame in cui viviamo.

Ci troveremo allora in non so che punto

se ha un senso dire punto dove non è spazio

a discutere qualche verso controverso

del divino poema.



So che oltre il visibile e il tangibile

non è vita possibile ma l'oltrevita

è forse l'altra faccia della morte

che portammo rinchiusa in noi per anni e anni.



Ho tanta fede in me

e l'hai riaccesa tu senza volerlo

senza saperlo perché in ogni rottame

della vita di qui è un trabocchetto

di cui nulla sappiamo ed era forse

in attesa di noi spersi e incapaci

di dargli un senso.



Ho tanta fede che mi brucia; certo

chi mi vedrà dirà è un uomo di cenere

senz'accorgersi ch'era una rinascita.


(Eugenio Montale - Ho tanta fede in te)

EUGENIO MONTALE

Felicità raggiunta, si cammina

per te sul fil di lama.

Agli occhi sei barlume che vacilla,

al piede, teso ghiaccio che s'incrina;

e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

Se giungi sulle anime invase

di tristezza e le schiari,il tuo mattino

e' dolce e turbatore come i nidi delle cimase.

Ma nulla paga il pianto del bambino

a cui fugge il pallone tra le case.


VIVERE NON ESISTENDO

Questa mattina è di quelle mattine che vorrei vivere non esistendo. Vorrei non avere radici che mi legano, fluttuare come il vento e lasciare che la mia mente sia scevra da qualsiasi condizionamento. Vorrei DAVVERO fare quel che mi va e non quel che mi viene imposto da questa società di merda. Vorrei sentirmi un uccello e volare per lo libero cielo... senza serbar nel cuor paura per quel cacciatore del cazzo che mi impallina e mi tira giù! Fanculo!!!

UN PUNTO FERMO

intanto c'è da dire che mi sono innamorato. Il mio cuore batte per lei, che mi scrive:

"IO?! MA CHE CAZZO DICI... IO NON TI CHIAMEREI MAI!!.. A MENO CHE TU NON POSSA ARRIVARE A MANCARMI TANTO..TANTO..TANTO!!!"


Che donna, ragazzi, che donna!!! E' in me, vive dentro me, di me conosce tutto. Al punto che mi viene il dubbio che io stia sognando

BEPPE GRIPPO E GUSTAVE LE BON - parte seconda


Dicevamo: ma chi cazz'è Gustave Le Bon?


GUSTAVE LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse.

In effetti, gli scritti di Le Bon - in particolare Psicologia delle Folle edita nel 1895 - erano una vera e propria miniera d'oro per chi voleva comprendere il comportamento della massa, il nuovo soggetto che si affacciava sulla scena politica negli ultimi decenni dell'ottocento e che avrebbe dominato tale scena nel novecento. La nascita della massa, intesa come "grande quantità indistinta di persone che agisce in maniera uniforme" che iniziò a prendere forma sul finire del XIX secolo.



Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra ispirato direttamente dai suoi consigli; ma anche Mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. "Ho letto tutta l'opera di Le Bon - diceva Mussolini- e non so quante volte abbia riletto la sua "Psicologia delle folle" E' un opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno".



La leggerezza di certi discorsi fatti da questi dittatori che hanno esercitato un'influenza enorme sulle folle, talvolta stupisce alla lettura; ma si dimentica che essi furono fatti per trascinare le folle, e non per essere letti da filosofi. L'oratore si mette in intima comunione con la folla e sa evocare le immagini che la seducono. Le affermazioni sono fatte in modo così autoritario, che vengono accettate a causa del tono che le accompagna. E normalmente queste suggestioni non sono accompagnate da argomenti o prove logiche, esse sono cacciate dentro quali verità lampanti, e sono cristallizzate in epigrammi ed assiomi, che vengono accettati per veri, in conseguenza della apparente arguzia, senza che nessuno pensi ad analizzarli. I sofismi politici e le spiegazioni usuali, appartengono a questa classe.


Il moderno dittatore, sostiene Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. Anche in questo caso l'illusione risulta essere più importante della realtà, perché ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace: "nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà". Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti. Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose. Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame. L 'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato, dei trascinatori di folle, che il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia. Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) . Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia. Perfino l'istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono - immedesimandosi in un fervido apostolo delle fede - é la croce, il martirio, l'alone di santità; e ciò che lasciano con i loro scritti è il nuovo "vangelo", la nuova "dottrina". Anche se - nelle piccole e grandi enciclopedie - Gustave Le Bon è molto spesso assente (!??) , se andiamo invece ad analizzare l'oratoria di molti demagoghi dell'intero XX secolo (e non mancano nemmeno nell'attuale secolo) cogliamo l'influenza delle sue teorie psicologiche sulle folle, l'esercizio del carisma demagogico che influenza i giovani e i vecchi, i fedeli di una religione e le masse popolari, i ceti medi vecchi e quelli nuovi: comunicando l'attivismo e il vitalismo, il senso dell'avventura, il desiderio di successo, la bramosia della ricchezza e la volontà di potenza. Questo è ciò che dispensano certi tribuni, demagoghi, capipopolo, fomentatori, sobillatori, sotto ogni latitudine ieri come oggi. Per loro "La psicologia delle folle" è "vangelo"; il vangelo del "buon imbonitore"; le teorie di Le Bon le conoscevano e le conoscono tutte a memoria e, infallibilmente, con successo, le hanno applicate e le applicano; la folla (che ha quasi sempre opinioni volubili) è il loro trastullo, perchè le folle preferiscono le illusioni alle verità, anche se in certe ore della storia in grazia sua (e ogni tanto accade anche questo) l'ordine può uscire dal caos.


Infatti, se leggiamo Le Bon, scopriremo le cause segrete di alcuni avvenimenti perfino inverosimili. Ecco perchè Le Bon non compare in nessuna enciclopedia. E' pericoloso!!! Anche se l'opera sua non manca mai nello scaffale delle biblioteche dei pseudo-dittatori. Le folle hanno una ignoranza generale della psicologia delle folle, che come moralità può essere (anzi lo è) molto più bassa di quella che la compongono i singoli individui.

Tuttavia se si dovessero mettere all'attivo dei popoli soltanto le grandi azioni freddamente ragionate, gli annali del mondo - di azioni eclatanti - ne registrerebbero ben poche.




Quanto all'ignoranza delle folle, proprio Le Bon scrive: "Per comprendere le idee, le credenze che oggi germinano nelle folle, per fiorire domani, bisogna sapere come è stato preparato il terreno. L'insegnamento dato alla gioventù d'un paese, permette di prevedere un po' il destino di quel paese. L'educazione della generazione d'oggi giustifica le più tristi previsioni. L'anima delle folle, in parte, si migliora o si altera con l'istruzione. E' dunque necessario far vedere come l'ha foggiata (l'"imbonitore di turno") e come la massa degli indifferenti e dei neutrali é diventata progressivamente un immenso esercito di malcontenti, ("pericolosamente") pronto a seguire tutte le suggestioni degli utopisti e dei retori. La scuola, oggi, forma dei malcontenti e degli anarchici e prepara, per i popoli latini, dei periodi di decadenza".

(e Le Bon a inizio dello scorso secolo non aveva ancora visto nè le drammatiche conseguenze di due guerre mondiali, nè a fine secolo l'inquietante risorgere (politico e religioso) dei popoli medio-orientali e orientali !!!).




BEPPE GRILLO E GUSTAVE LE BON

vivo fuori dal mondo e me ne vanto, ma da più parti sono bombardato da input targati Beppe Grillo. Ora, io ricordo la sua storia e penso di non dire una cazzata affermando che fu estromesso dai media per le sue idee "sovversive". Pericolose per l'ordine pubblico. Un po' quello che è successo a Luttazzi, tanto per intenderci. Ora, però, mi sembra che le cose siano cambiate; non "sento" più Grillo come il liberatore della patria, colui che denuncia scandali, colui che ha il coraggio di fare quello che nessuno fa. Intendiamoci, rispetto quel che ha fatto. Ma il mio inconscio mi trasmette input allarmanti, non propriamente in favore del Grillo. C'è più di qualcosa di lui che non mi piace più. Poi, è accaduto che un mio amico mi ha fatto notare che Beppe Grillo "si è vantato pubblicamente di aver letto lo stesso libro di mussolini, hitler e berlusconi prima di cominciare ad arrampicarsi sulle spalle della gente: psicologia delle folle di gustave le bon. i metodi che usa grillo sono gli stessi di tutti i predicatori e i razziatori del mondo, di tutte le epoche. e anche le parole, a pensarci bene".

Ma chi cazz'è Gustave le Bon? Mi sono informato.

una poesia sul picchio

Quelle scale che ti portano nell'arena..
Giunta è l’ora di vestire quella maglia

Indossala; è viva! pulsa e respira,

bianca: come nuvola d’estate estesa miglia

nera: come il ciel di dei pieni d’ira.

Dai, è l’ora, varca quella soglia

Di passi il ritmo per le strette mura

Onora il picchio, re di quella maglia,

con il suo spirito nel tuo corpo

nulla può farti più paura.

Davide cinto di bianco e nero

Sul prato verde incontri il tuo Golia

D’esser piccolo e combattente sono fiero

È il mio amore a darti la diabolica energia.

TRATTO DAL LIBRO "TARAS VULVA"

ma non mi pare il caso di farti entrare in chiesa visto che ogni volta che cola la cera tu la prendi al volo con la lingua. Capisco e ne apprezzo l’allusione, ma sinceramente ho un po’ di ripugnanza!”

MENTRE IO...

io sono pazzo. Questo è poco ma sicuro. Irritabile, irascibile, a tratti indisponente. E' un momento particolare, difficile. Sto soffrendo, ho paura e non ho certezze. E non avere certezze in questo mondo significa essere sopraffatti da chiunque. Perchè ho notato che tutti si comportano come se fossero la VERITA'. La verità. Fa proprio ridere sta roba! La stragrande maggioranza degli uomini sono delle squallide menzogne, perdipiù raccontate male. Falsi fin dentro al midollo, privi di contenuti, inutili per qualsiasi branca dello scibile umano, anche per quelle più stupide. E io devo subire le loro angherie? Coraggio, Gianluca, fagli vedere chi sei!!! Magnateli a culazziò!!!

CHI DICE LEI???

lei è la mia mente. E' tutta indaffarata con la donna della mia vita, tutti gli sforzi li concentra lì. Non capita tutti i giorni di trovare una che potrebbe fare al caso tuo. Troppo riduttivo. Lei è il mio perfetto incastro; il sogno fattosi realtà; il completamento naturale della mia personalità; ella è me stesso; ella è in me, è dentro me. E vi è entrata con una naturalezza incredibile... Vorrei non farla uscire più!

SEGNO IL PASSO

consueta enpasse. Capita, a volte, di non saper cosa scrivere. Ecco, questo è il momento di scarsa ispirazione. Non è propriamente esatto ciò che ho scritto. E' che ho altri impegni, più mondani, e necessariamente la mente si rilassa in superficie. Non scende in profondità. O meglio, scende in profondità con chi dice lei...

VINICIO CAPOSSELA SAID:

« ...preferisco rimanere un'impressione, preferisco le impressioni. Le impressioni emozionano. È inutile conoscere: molto meglio supporre. »

MA MICA E' FINITA QUI...

www.bookingshow.it - ovvero il sito che avrebbe dovuto vendere il biglietto di RAVENNA-ASCOLI ai tifosi ascolani impossibilitati (come me) a comprarlo ad Ascoli Piceno. Sono andato una prima volta al centro giotto, a padova. Un'ora gettata al vento. La tipa al bancone era agitata, non ne veniva fuori. "eppure è così semplice quando faccio i biglietti x i concerti". I biglietti dello stadio pare siano di una difficoltà enorme. Eppure, basta inserire nome, cognome e data di nascita. Invece no. Si apre una maschera nella quale vengono chiesti tutti i dati anangrafici, persino i più disparati. Addirittura viene chiesto il numero di telefono e l'indirizzo e-mail. PERCHE'??? perchè cazzo dovete rompermi i coglioni in cotal guisa??? io voglio solo andare a vedere una partita di calcio, non ho precedenti penali e non sono socialmente pericoloso. Cosa cazzo volete da me??? Non mi piace questo stato di polizia... non mi piace affatto! Ma torniamo al bookingshow. Dopo un'ora di inutile navigazione, la tipa chiama il call center. E' un numero 899. E bravi! Il call center si fa pagare carissimo per dare delle inutili e sbagliate indicazioni su come risolvere il problema. Che verte in tutt'altri termini: la bookingshow è l'unica autorizzata a vendere i biglietti di RAVENNA-ASCOLI, ma non è in grado di farlo. Perchè ha un programma che non consente la prenotazione e la stampa dei tickets. Capite? E' l'unica che può vendere sti cazzo di biglietti, ma è incapace di farlo!!! Incazzatissimo, me ne vado. Il pomeriggio mi reco presso un'altra agenzia. Stavolta attendo solo 40', poi me ne vado sconsolato. Ma qui la bookingshow raggiunge livelli di incompetenza astronomica. La titolare dell'agenzia prova in tutti i modi a farmi il biglietto. Impossibile. Chiama il call center. E l'operatore gli dice che deve cancellare i FILE TEMPORANEI di internet, altrimenti l'operazione non riesce. A quel punto non c'ho visto più. Una cazzata simile non l'avevo mai sentita!!!!

MORALE DELLA FAVOLA: come al solito, in italia si fanno delle leggi del cazzo e poi arrivano dei subdoli capitani di ventura che coi loro eserciti scassatissimi e traballanti hanno la pretesa di gestire la situazione. Il problema è uno ed uno solo: chi ci rimette è sempre il cittadino. Che non c'entra un cazzo, ma deve subire le vessazioni di questi incompetenti... di quelli che il grande TOTO' chiamava i CAPORALI. E io sono davvero stufo di sta roba!

ENNESIMO SOPRUSO DELLO STATO ITALIANO

ENNESIMO SOPRUSO DELLO STATO ITALIANO:

sabato scorso mi recavo tranquillamente allo stadio di Ravenna per vedere Ravenna-Ascoli. Sciarpetta del settembre bianconero al collo, carta d'identità e biglietto alla mano. Supero il primo controllo; tutto ok.


Vado verso il secondo. "La sciarpetta non passa, deve lasciarla lì insieme all'accendino".


CHE COSAAAAAAAAAAAAAA?????? LA SCIARPETTA NON PASSA????????????? COS'E', UNO SCHERZO?


"No, nuove leggi antiviolenza. Vede?" mi dice indicandomi un angolo dov'erano state depositate altre sciarpe "anche altri l'han lasciata lì..."


"FORSE NON CI SIAMO CAPITI. IO LA SCIARPA NON LA LASCIO MICA!!! SPERO STIA SCHERZANDO..."


"No, mi spiace, queste sono le nuove disposizioni..."


"ma c'è scritto SETTEMBRE BIANCONERO... è il nome del gruppo ultras dell'Ascoli..."


"Mi spiace, possono entrare solo le sciarpe inneggianti alla propria squadra..."


PEZZETTO PEZZETTO, OGNI GIORNO LO STATO CI TOGLIE UN'UNGHIA DI LIBERTA'. OGNI GIORNO UNA... OGNI GIORNO UNA... OGNI GIORNO UNA...


il gregge... i cani... il pastore... le pecore sono tantissime, ma non si ribellano. Continuano ad eseguire gli ordini di cani e pastori. E le pecore nere sono sempre meno... e per di più invise persino da quelle normali!!!

MA COME SE CHIAMA? SE CHIAMA ASCULE!!!


Lu Vettore da su tande lendana IL VETTORE DA LASSU', COSI' LONTANO


stènne do vraccia verde a forma d'arche STENDE DUE BRACCIA VERDI A FORMA DI ARCO


pe morbede abbraccià sta bbella piana PER ABBRACCIARE DOLCEMENTE QUESTA BELLA PIANURA


che l'Ascenzio e lu colle San Marche. CIRCOSCRITTA DA ASCENSIONE E COLLE SAN MARCO.


E dove Castella nda viecchje amiche E DOVE IL CASTELLANO, COME VECCHI AMICI,


se sposa a Trunde lo mmiezz'a li bbrigghje S'INCONTRA COL TRONTO,


dope passate sott'a pond'andiche, SCORRENDO SOTTO PONTI ANTICHI,


è nata e cresce sta cetta e li figghje. E' NATA E CRESCIUTA QUESTA CITTA' E I FIGLI SUOI.


Quattre li porte sopr'a viecchje ponde SONO QUATTRO LE PORTE SOPRA I PONTI ANTICHI


apre la scena a cose bbell'e rare CHE APRONO LA SCENA A COSE BELLE E RARE


tande a chi la scopre da li monde SIA PER COLORO CHE ARRIVANO DAI MONTI


ch'a cchigghje che ce arriva da lu mare. SIA PER COLORO CHE ARRIVANO DAL MARE.


Andiche cchiese, piazze, veculitte: CHIESE ANTICHE, PIAZZE, RUETTE


dovunque l'uocchje spalancate corre DOVUNQUE L'OCCHIO MERAVIGLIATO CORRE


e da qualunque parte tu lu mitte, E DOVUNQUE GUARDI


vide, 'ngandate ciende e passa torre. VEDI, INCANTATO, CENTO E PIU' TORRI


L'acqua de lu Trunde, Castellà e Chiare LE ACQUE DI TRONTO, CASTELLANO E CHIARO


canda da sempre che li cambanile, CANTANO DA SEMPRE ASSIEME AI CAMPANILI


da casa ghje responne li chemmare DALLE CASE GLI FANNO ECO LE POPOLANE


de tra l'architte andiche e li cuertile. TRA GLI ARCHI ANTICHI E I CORTILI.


E quanne a Sand'Emiddje la Quendana E QUANDO A SANT'EMIDIO C'E' LA GIOSTRA DELLA QUINTANA


ggioca la ggiostra fra li sié sestriere, I SEI SESTIERI CONCORRONO PER LA VITTORIA NEL PALIO.


rendocca d'ugne torre la cambana DA TUTTE LE TORRI SI ODONO RINTOCCHI DI CAMPANE


pe saletà li dame e i cavaliere. PER SALUTARE DAME E CAVALIERI.


Quanne la sera lu monde Vettore DOPO CHE, DI SERA, IL MONTE VETTORE


è misse piane a repesà lu sole HA MESSO SILENZIOSAMENTE IL SOLE A DORMIRE


sopra na neveletta a tringe d'ore SOPRA UNA NUVOLETTA DORATA


spanne su 'n giele fronne de viòle. SPANDE IN CIELO RAGGI COLOR PORPORA.


'Ndande la ggende se retrova 'n piazza: INTANTO LA GENTE SI RITROVA IN PIAZZA,


n'ombra derata tutt'ormaje l'avvolge UN'OMBRA DORATA L'AVVOLGE TUTTA,


e mendre ce se fa l'uddema tazza E MENTRE SI BEVE L'ULTIMO APERITIVO


s'appiccia li lambiù sott'a li logge SI ACCENDONO I LAMPIONI SOTTO LE LOGGE


Ppuo la cettà s'addorme. E dda su 'n giele POI LA CITTA' SI ADDORMENTA. E DAL CIELO


ghje fa l'ecchjette mille e mille stelle MILLE E MILLE STELLE GLI STRIZZANO L'OCCHIO


mendre la luna avvodda da nu vele MENTRE LA LUNA LEGGERMENTE VELATA


fa fa' suogne d'amore a li fandelle FA FARE SOGNI D'AMORE ALLE RAGAZZE.


Ma come se chiama sta bbella cettà? MA COME SI CHIAMA QUESTA BELLA CITTA'?
se chiama Ascule e asculà sò ije: SI CHIAMA ASCOLI E IO SONO ASCOLANO
l'è desegnata senza tanda bboria E' STATA DISEGNATA SENZA TANTA VANITA',

su nu scenarje fatte già da Ddije SU UNO SCENARIO FATTO DA DIO,

l'arte e la fantasia de la storia. L'ARTE E LA FANTASIA DELLA STORIA.

ASCULE BBELLA MIE'

ASCULE BBELLA MIE':

che ti stanno facendo??????????


ascoli brucia1ascoli brucia2ascoli brucia3


ascoli brucia4


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BRUCIANO LA MIA TERRA

BRUCIANO LA MIA TERRA:

maledetti bastardi, stanno bruciando la mia terra. Una parte di me, del mio corpo, sta bruciando in mezzo a quelle fiamme che qualche maledetto ha appiccato la situazione è drammatica. Questo è un racconto di un testimone oculare (non me ne voglia chi l'ha scritto se lo pubblico senza sua autorizzazione):


Finalmente sono in Ascoli... Per preparare il terzultimo esame della specialistica mi ero infognato nella casa in campagna a Gimigliano dei miei nonni. Purtroppo ieri è stato l'inferno (e non mi aspettavo di avere un tale sangue freddo da parziale topo di biblioteca che sono).



Cronaca (se avete pazienza e tempo...):



Ore 9: affacciandomi dal balcone della mansarda mi accorgo che in lontananza (così a vista attorno a Caprignano, sopra al cimitero), così pensando che la lontananza fosse davvero incolmabile me ne torno a studiare.

Ore 10: il vento cambia e le fiamme iniziano a travolgere una casa disabitata che si trova sul costone del colle sopra Caprignano.

Ore 11 (penso visto che è iniziato il panico): impacchetto le prime cose più costose che ho in casa e le metto in macchina con l'idea di spostare poi le auto sulla strada in caso di necessità (ma ancora pensavo che non fosse possibile che il fuoco arrivasse fino a casa)

Ore 12: il disastro... il vento cambia e le fiamme camminano velocissime verso le prime case del paese con le prime persone in fuga verso la provinciale per venarotta. Di lì a poco una sequenza di eventi in cui il cuore mi sale letteralmente in gola: scendo l'auto di mio nonno nei pressi della chiesa perchè sembra che le fiamme vengano dritte verso casa nostra (staccata dal paese, su di un cucuzzolo ben visibile da diverse parti della vallata), risalgo di corsa (la salita della grotta, e chi lo sa com'è si rende conto che stavo per svenire) e prendo la mia auto e scendo di nuovo ma mi rendo conto scendendo che le fiamme sono ormai arrivate allora in preda all'adrenalina faccio inversione e di corsa raggiungo casa dove mia sorella è in preda al pianto cercando di convincere nonno ad andare via e mia cugina urla da dentro la sua auto spingendo dentro a forza mia nonna... "SALITE!!!!!" inizio ad urlare e le fiamme cominciano a bruciare le piante attorno al recinto di casa. Riusciamo a fuggire in fretta e furia (Dio se stavamo tutti male) verso la chiesa ma nonno in quanto molto legato (ad una certa età) alla casa scende con mia sorella prima per osservare la casa da una 50ina di metri. Scendo verso la chiesa, vedo il fumo nero salire dalla zona di casa nostra e torno velocissimo verso dove avevo lasciato nonno e sorella e urlo loro di salire: mio nonno si convince solo quando dalla casa davanti ai suoi occhi (del nostro vicino, a una decina di metri dalla faccia) si alza una fiammate gigantesca. A quel punto in fretta e furia mi sono fatto in retromarcia la discesa della grotta con le fiamme davanti a gli occhi e ci siamo precipitati a Curti da degli amici che ci hanno accolto turbati perchè si era diffusa la voce di un incendio davvero molto grande...

ore 12 e 45: mi dirigo verso il bar di curti cercando un passaggio per riprendere l'auto di mio nonno... Dopo un po' (gente convinta ad aiutarmi poca... tutti diffidenti) un ragazzo si offre di accompagnarmi ma lo fermano molto prima del paese (i carabinieri se non li prendono calabresi e stupidi non sono contenti eh...) e devo proseguire a piedi (di corsa, stavo svenendo). Incrocio diversi abitanti nei pressi della chiesa (lasciamo perdere i commenti sulle varie madonnare e le loro profezie...) e chiedo cosa sta succedendo a casa nostra ma nessuno mi sa dire perchè sono fuggiti tutti. Prendo la Punto e scendo vedendo tra il fumo la parete ancora rosa di casa nostra e spero quindi che le fiamme non l'abbiano toccata.

ore 13 e 30:Arrivo a Curti (mia cugina aveva chiamato un'ambulanza perchè non mi vedeva tornare) e tranne mio nonno che continuava a ripetere di volere tornare a vedere la casa, ci rilassiamo un attimo, per quanto possibile sapendo che la casa poteva essere diventata un mucchio di cenere.

Ore 14: col cugino di mia madre andiamo in vespa al paese per vedere com'è la situazione. Mi ferma di nuovo il carabiniere intelligente: "Andate a curiosare eh? A te è la terza volta che ti vedo passare!", non gli rispondo e vado avanti a piedi (ancora). Arriviamo così a casa e da sotto per fortuna si capisce che la casa non è stata toccata. Arrivati sul piazzale davanti casa troviamo una dozzina di pompieri e protezione civile (GRAZIE!!!) intenti a raffreddare il bombolone del metano che veniamo a conoscenza essere "brillato" con una fiamma di decine di metri in aria, questo perchè era pieno (in paese dopo mi hanno raccontato che sembrava essere caduto un elicottero per la forte botta sentita)! Da quanto ho saputo a casa di un compaesano dato che il bombolone era semivuoto la fiamma è entrata ed è esploso ferendo la moglie. Girando attorno alla casa non volevo crederci: era tutto come l'avevamo lasciata!!! Si era bruciato solo il bombolone e la frattina che dava verso la direzione dell'incendio!!!! Addirittura gli appezzamenti terrieri di nostra proprietà erano come nuovi alternati a quelli degli altri completamente bruciati!!! Nonno c'aveva visto lungo, e aveva pulito dalla erbacce e dai rovi così che il nostro terreno era completamente salvo

Very Happy



Affacciandomi dal giardino lo spettacolo sotto era tremendo... Dove era passato il fuoco (l'intera vallata) sembrava di stare sulla luna e dove l'incendio si era spostato verso ovest si vedevano fiamme altissime anche in lontananza...



Cose da dire ce ne sarebbero ancora tantissime ma non mi vorrei dilungare oltre, vorrei solo aggiungere: GRAZIE a tutti quelli che ci hanno aiutato, la situazione sarebbe potuta essere molto peggiore! GRAZIE MILLE!!!


LA RESA

LA RESA: la resa si attua nella concettualizzazione; ovvero, è il pensiero di non farcela a superare un ostacolo

PENSIERI SLACCIATI SULLA VITA

PENSIERI SLACCIATI SULLA VITA:

Riflettevo poco fa sul fatto che da quando ho compiuto 30 anni la mia vita è un po' cambiata. E' come se mi mancasse qualcosa. Ho pensato alla famiglia... ai soldi... al lavoro (no, quello ce l'ho)... ho pensato a mille cose, ma mai ho riflettuto sul fatto che a mancarmi è proprio il futuro. Sono sempre fuggito dal futuro, ho cercato di mai immaginarlo, mi ha sempre fatto tanta, troppa paura. E da quando l'età ha raggiunto gli -enta, il futuro è scomparso. Al suo posto un grosso punto interrogativo. Ad un'analisi approssimativa la cosa, di per sè, non mi dispiace più di tanto; ma se in me interviene la consueta riflessione pirandelliana, mi accorgo di non avere punti di riferimento e ciò mi porta ad essere emotivamente instabile e soggetto a depressione. Riesco a salvarmi solo azionando il modo dell'indifferenza. Mi sento spaesato...

FINE DELLE VACANZE

FINE DELLE VACANZE: eccomi, sono tornato. Le vacanze sono finite ed io con loro. Ah ah ah, non è vero; ho ancora du' shampi de vita... Il problema è che sono calvo. Ma vabbè, non sono certo queste le cose importanti a questo mondo. C'è la figa che è fondamentale, ad esempio. E a proposito di figa, stanotte ho colpito con una doppietta!!!

LA STORIA

LA STORIA:

La storia, la peggior invenzione dell'uomo -il più grande sacrilegio, direbbe chi è religioso- cerca di spiegare il perchè degli eventi. Abbiamo inventato la storia per lo stesso motivo per cui abbiamo inventato Dio, perchè l'alternativa è troppo orribile da immaginare. Accettare che non ci siano ragioni, che siamo soltanto animali, animali speciali, ma pur sempre animali, che non ci siano spiegazioni per le cose che facciamo e che ci succedono. E così abbiamo inventato la storia. Ci sono animali che costruiscono, che comunicano, che arrivano ad uccidersi l'un l'altro, ma soltanto noi abbiamo la storia. E' il nostro maggior lusso, il prezzo che paghiamo per essere speciali.