venerdì 9 marzo 2012

un mercoledì da paura

sembrava un tranquillo mercoledì sera, il clima era estremamente cordiale con i tanti avventori del locale. Li accarezzava dolcemente con la sua brezza e tutto lasciava presupporre che quella serata sarebbe stata magica. Ma qualcuno o qualcosa decise di turbare la tranquillità dei presenti: il PANICO. Presentatosi senza invito ufficiale, ha preso in contropiede gli astanti col suo fare arrogante e ineducato. Col piglio del bambino capriccioso e viziato che col suo comportamento ottiene tutto. Ma non è ancora soddisfatto: vuole di più. E ancora. E ancora. E...goista! Così continua ad incalzare, a crescere velocemente e a riproporsi sotto mille altre forme. Quel mercoledì però la forma era una ed una sola: NON CI SONO LE MACCHINE PER ANDARE AD ASCOLI!!!!!!!!!
AIUTOOOOOO!!!!!!!!!!!!
HELP ME... ma pure help noi tutti!!!! un dramma di proporzioni catastrofiche. appena 6 macchine per trasportare 15 persone!!! OH, MIODDDDDDDDDDDIO!!!!!!!!!! oh, my god! oh, mon dieu!!! opporcoddio, dico io! E' bastata una virgola appena fuori posto per mandare in tilt un'intera squadra di calcio... un'ora e mezza di discussione, mentre io cercavo di suggerir loro la soluzione col mio fare per nulla turbato e con un retrogusto di divertimento disegnato sulle labbra. Ma loro niente. Non mi cagavano di striscio. Il panico era più forte di loro! E cresceva, e si sviluppava come un leviatano. Così mi son messo ad osservarli in silenzio. Da un lato divertito. Ingrigito dall'altro. Mentre sorseggiavo dal mio calice un tanto anonimo quanto inutile chardonnay che non ha assolutamente affogato i dispiaceri che si aggirano come fantasmi nella mia testa. E lì è stato panico per me, uomo solo in mezzo alla gente. Bah! Mi chiedo perchè debbano esistere certe stronze cantine vitivinicole.

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