Non farti male
Vedi, amico, ho pensato e ripensato a queste tre parole nel corso di questi giorni.
non
farti
male
Sai, qualche tempo fa
ho rischiato di frantumarmi una rotula contro un palo. Mi son fatto
male. Tanto male. Questo pomeriggio sono tornato in campo dopo cinquanta
giorni. Cinquanta giorni! Ti rendi conto? Giorni in cui le ho pensate
davvero tutte. Smetto. Continuo. Alleno. Smetto. Intanto riprendo ad
allenarmi, poi si vedrà. Oggi il dolore è alle spalle, il ginocchio è ok
ed io ho ripreso a volare su quel prato verde che per me è vita.
Capisci? È vita! Non c’è palo, non c’è infortunio, non c’è nulla che
possa impedirmi di correre su un manto erboso alla per arpionare un
pallone e scagliarlo in rete. Senza, forse, morirei. Io la voglio,
quella sofferenza! Voglio sentirla su tutte le articolazioni. Mi fa star
bene.
Non farti male
Oh, no. Non ti riferivi al male fisico. Che poi, a volte, basta un bravo medico per farti passare tutto.
No.
Non farti male, non andare a cercare sofferenze che il tuo cuore pare abbia metabolizzato. Pare. Hai detto bene. Nulla ho sopito. Né metabolizzato. Né dimenticato.
Nulla è cambiato, per me. Sono passati tanti mesi, la lontananza ha scavato un solco, altra acqua ha bagnato le mie radici.
Ma le lacrime che scendono dai miei occhi hanno sempre lo stesso nome. Sempre. Mai hanno smesso di cadere. Mai!
Non farti male
Più di così? Ti ho risposto. Impossibile più di così. Invece no, sono riuscito a farmi più male ancora.
Ed ora… ora son qui, un
documento word davanti ai miei occhi e le dita che pigiano forte sulla
tastiera riempiendo il foglio di parole inutili per chi le legge. Non
per me. Lo scrivere è tutto, per me. È la cura della mia sofferenza, e
riesce sempre nell’intento.
Non farti male
Ma anche questo volevo
dirti. Mi spiace, non posso. Io devo farmi male ancora e ancora perché
quello che la mia mente ha visto… quel cielo azzurro nel
quale la mia fantasia è volata altissima… beh, io… io ti dico che un
cielo così bello non l’avevo mai visto. Capisci? Mai in vita mia!
Credimi, è così. Così, come gli ignavi, anch’io son fra color che son sospesi. Tra un passato che rappresenta l’unico futuro che io voglio davvero e un presente disseminato di amarezze ed illusioni.
Ma io, le illusioni, le ho sempre adorate. La mia vita è sempre stata
piena di illusioni. Sono la mia salvezza, capisci? Lasciami illudere,
lascia che mi faccia ancora del male. Perché come un banale infortunio
non potrà mai fermare la mia corsa su un campo di gioco, così un “farmi ancora più male” non
riuscirà ad intimorire i pindarici voli del mio cuore sull’azzurro
cielo della mia fantasia. Perché, io lo so, è lì che troverò la mia vera
felicità.
La vita è
sofferenza, amico, è una strada nella quale ci si perde. Spesso. Ma
questo non deve farti mai smettere, neppure per un secondo, di cercare
te stesso, la tua essenza, quel che realmente sei ma che ancora non sai.
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