Lui è seduto davanti al solito schermo bianco pronto a riempirlo di emozioni che stavolta non arrivano. Eppure il suo cuore ne ha tante da esternare. C'è un week-end nella terra natia da immortalare, nero su bianco, con tutte le sensazioni delle quali è riuscito a godere. Ma nulla esce da dentro sé, tutto resta ben preservato e trattenuto da un cuore che non ha voglia di aprirsi. Non oggi. Forse è stanco. Forse non sa da dove cominciare. Forse le emozioni sono così tante e concatenate da impedirne l'uscita.
Tutto però ha un inizio, ed anche stavolta è femmina colei che apre le danze. In lei scorre anche un po' del suo sangue (speriamo sia poco, pensa talvolta). La prende in braccio e la porta a fare un giro nel giardino. In mezzo ai fiori. Alle piante. E ai mille colori della natura. La bimba, silenziosa, osserva tutto attentamente. I suoi occhi blu roteano su tutto quel che la circonda restando impressionati dalle tante sfumature e dai sospiri silenziosi che le piante offrono a chi le osserva con fare attento. Lei non si distrae, allunga lentamente la manina per prendere un fiore che sporge, con fare interrogativo lo mira e lo rimira. Poi lo avvicina a quelle labbra carnose che Madre Natura le ha donato. Lui ride di gusto, allontanando il fiore dalla sua boccuccia, poi con l'altra mano stacca una spiga di lavanda, la annusa e la porge alla piccola. Il viola della spiga le fa strabuzzare gli occhi, poi le sue narici si allargano ed ora anche il suoolfatto riesce a goderne. Le piace quell'odore, continua ad annusarlo restando cheta. Silenziosa. Come tutto ciò che la circonda. Dalla strada il rumore di qualche macchina di passaggio. Dalla cucina la voce della madre e della nonna che ciarlano beatamente mentre preparano la pappa. Il padre siede taciturnosul divano, ufficialmente intento a guardare la tele, di sottecchi lancia lo sguardo oltre la veranda, verso il giardino, ed osserva la propria figlia tra le braccia del fratello. Sembra che lui le stia parlando, ha in mano una spiga di lavanda. Sono passati sei mesi dal primo vagito della bimba, che ora cresce rigogliosa e con una gran curiosità di saperne di più di quel che la circonda. Il padre si sforza di ricordare qualcosa del passato, quando al posto della bimba c’era lui ed anche in quella circostanza il fratello lo nutriva delle scarse conoscenze che aveva del mondo. Ogni tentativo è vano: nella sua mente non vi sono ricordi che lo riportino indietro nel tempo. È il fratello a farlo, talvolta, perché lui invece ricorda tutto. O forse ha solo una fervida fantasia.
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